Personale Ata 2017: vecchi e nuovi titoli, la tabella di valutazione
Personale Ata 2017: vecchi e nuovi titoli, la tabella di valutazione
La prima fase della procedura d’aggiornamento delle graduatorie per il Personale Ata è terminata il 30 ottobre. Entro tale data era necessario consegnare o inviare il modello D1 (primo inserimento) o il modello D2 (conferma) a una sola scuola di un’unica provincia. Oltre al titolo di accesso (diploma professionale o di maturità), in essi si potevano indicare i titoli di studio o di servizio utili ai fini della valutazione del punteggio.
Tuttavia, la compilazione della sezione H, quella riguardante la valutazione dei titoli, non era obbligatoria. Infatti, sarà la scuola capofila ad assegnare il punteggio; tenendo conto, a seconda dei casi, anche del punteggio già noto al sistema e rivalutando l’eventuale titolo informatico già valutato nel 2014. Infatti, il valore di alcuni attestati da un triennio all’altro è diminuito; quindi, saranno ancor di più i periodi in cui si è lavorato presso le pubbliche amministrazioni ad essere decisivi per guadagnarsi una supplenza.
Personale Ata 2017: vecchi e nuovi titoli, la tabella di valutazione
Ora bisogna ricordare il valore assegnato al singolo titolo. Si poteva inserire un solo titolo di Laurea: questo conferisce due punti. Gli attestati di qualifica professionale in gestione dell’amministrazione davano diritto a 1,5 punti; quelli in dattilografia a un punto. Sempre un punto dava il conseguimento dell’idoneità in sede di concorso pubblico. Il servizio prestato nelle scuole pubbliche valeva 6 punti per ciascun anno; per ogni mese o frazione superiore ai 15 giorni si assegnava il punteggio di 0,50, fino ad un massimo di 6 punti. Il servizio prestato nelle scuole private è stato valutato negli stessi termini ma con un punteggio dimezzato. Per ogni anno di servizio alle dirette dipendenze delle amministrazioni statali ed enti locali assegnati 0,60 punti; 0,05 punti per ogni mese o frazione di 15 giorni.