“Per la prima volta (ma meglio tardi che mai) riscontriamo la volontà di altre forze politiche di concorrere davvero a quel percorso di riforme che abbiamo lungamente auspicato. Ho invitato ed invito i nostri deputati e i nostri senatori a sostenere convintamente questo percorso”. L’invito arriva in un comunicato ufficiale. Berlusconi richiama i suoi all’ordine e torna a dettare la linea a Forza Italia. “A cominciare dalla riforma che riguarda il Senato, che sarà seguita dalla discussione e approvazione della nuova legge elettorale e dalla riforma del Titolo V” continua la nota. “Non perdo la faccia, manteniamo le promesse fatte con Renzi”, avrebbe confidato l’ex premier ai suoi, “ora Forza Italia voti le riforme” avrebbe intimato l’ex Cavaliere.
La necessità di un comando dall’alto era arrivata ieri, all’indomani dell’incontro fra il leader forzista e il premier Renzi. Un vertice, con al centro il rinnovo del patto del Nazareno, che aveva creato non pochi mal di pancia nelle fila dei parlamentari azzurri, increduli di fronte alla resa incondizionata del loro leader: Berlusconi, riferiscono fonti di Palazzo Chigi, avrebbe garantito al segretario dem appoggio incondizionato sulle riforme in cambio di rassicurazioni e garanzie anche sul nuovo assetto legislativo. Patto rinsaldato e soddisfazione generale. Ma, né nell’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari azzurri né nel vertice fra i big di Forza Italia, Berlusconi sarebbe riuscito a placare la rivolta interna al suo partito. Molti i malumori: dall’ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, a capo della protesta, fino a componenti storici come Renato Brunetta, Cinzia Bonfrisco e Giacomo Caliendo. Una rivolta che lo stesso premier Renzi avrebbe chiesto a Berlusconi, in un successivo colloquio telefonico, di sedare pubblicamente: l’urgenza è mantenere il fronte compatto ed evitare un colpo di coda del M5S.
È per questo che Berlusconi, ieri, in tarda serata, è tornato a rilasciare dichiarazioni, con tanto di comunicato ufficiale: “Da vent’anni ci impegniamo in solitudine per dare al nostro Paese istituzioni che garantiscano democrazia, efficienza e governabilità” ha ricordato l’ex Cavaliere ai suoi, sottolineando che “nel lungo cammino che ancora ci attende per modernizzare il nostro assetto istituzionale avremo modo di affrontare insieme queste riforme, di migliorarle e di ampliarne, ove possibile, gli ambiti e gli obiettivi”. Le larghe intese sulle riforme sono una necessità, taglia corto il leader Fi. E, nella prospettiva di elezioni a lungo termine, diventeranno sempre più una regola che un’eccezione. Berlusconi non manca di sottolineare l’esclusività dell’accordo con Renzi, tenendo ben a mente il ruolo di opposizione di Forza Italia: “Ribadisco che il nostro dialogo con le forze che compongono l’attuale maggioranza di governo è limitato al solo tema delle riforme istituzionali. Forza Italia resta infatti convintamente all’opposizione, non condividendo la politica economica e la politica sulla giustizia sino ad ora messe in atto da questo esecutivo” ha dichiarato il leader Fi.
Carmela Adinolfi