Pensioni notizie oggi: età pensionabile, niente aumento per Ape
Pensioni notizie oggi: età pensionabile, niente aumento per Ape
In questi giorni riforma delle pensioni è sempre uno dei temi centrali del Governo. L’aumento dell’età pensionabile potrebbe essere evitato per tutte le categorie incluse nell’Ape. La richiesta arriva direttamente da Cesare Damiano che attraverso un post sulla sua pagina Facebook spiega le modalità. Il presidente di Commissione lavoro alla Camera torna a chiedere all’esecutivo il rinvio della decisione finale. Inoltre non perde occasione per ribadire che l’aspettativa di vita è anche scesa.
Pensioni notizie oggi: Damiano su età pensionabile
“Il confronto tra Governo e sindacati sulla previdenza continua. Nel contempo, l’audizione del Presidente dell’ISTAT, Alleva, ha chiarito che l’Istituto è in grado di fornire i dati annuali. Tenendo conto in questo modo anche degli andamenti negativi dell’aspettativa di vita, come è avvenuto nel 2015 e come avverrà quest’anno. È sufficiente che il Governo manifesti la volontà politica di voler adeguare il meccanismo di calcolo. Poi di voler ridimensionare l’aumento di 5 mesi dell’età pensionabile che non considera la discesa del 2015″. Così facendo quindi la decisione finale ricadrebbe sul nuovo governo dopo le elezioni politiche 2018.
Pensioni notizie oggi: categorie Ape social, nessun aumento
Sempre per quanto riguarda l’età di pensione l’ex Ministro del Lavoro afferma che occorre ampliare il blocco dell’età pensionabile. Nello specifico le categorie maggiormente interessate sono tutte quelle che rientrano nell’anticipo garantito dallo stato. “Sull’allargamento delle categorie esentate dall’innalzamento dell’eta’ pensionabile potrebbe riguardare, nell’immediato, tutte quelle che consentono l’accesso all’Ape social“, sancisce il parlamentare. Anche il Pd ha annunciato di essere a favore, ma non è chiaro se con le medesime modalità.
Pensioni notizie oggi: decisione a giugno 2018
Quindi bisogna ampliare la platea, ma per farlo bisogna prima fare analisi. “Per prendere in considerazione altre casistiche, essendo necessario uno studio approfondito del problema, basterebbe spostare a giugno 2018 la decisione dell’innalzamento a 67 anni. Una scelta che consentirebbe anche di rivedere il meccanismo di calcolo, coinvolgendo in un apposito tavolo di confronto tutti i soggetti interessati”.