Dal Movimento Cinque Stelle arriva una nuova denuncia nei confronti dell’operato del governo Renzi. Con un post pubblicato dal M5S Camera sul blog di Beppe Grillo arriva l’aspra critica al cosiddetto decreto ‘Competitività’.
TORNA L’ANATOCISMO – L’attacco è diretto: “forse il governo si sentiva in debito con le banche. Forse voleva farsi perdonare quel piccolo sgarbo dell’aumento della tassazione una tantum sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Allora ecco subito servito il favore agli istituti di credito, favore che poi è una fregatura di ritorno per cittadini e imprese cui gli intermediari prestano denaro”. Il motivo è l’anatocismo bancario, che riappare nel suddetto decreto: “una sorta di parolaccia che nasconde il meccanismo infernale degli interessi su un capitale da restituire che vengono capitalizzati essi stessi e generano altri interessi”.
DIETROFRONT E LOBBY – La cosiddetta pratica degli “interessi sugli interessi” rientra dalla finestra dopo essere uscita dalla porta. Il M5S sottolinea che “la norma dovrà essere attuata dal Cicr (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio), l’organo politico che, ironia della sorte, avrebbe dovuto concretizzare l’abolizione dell’anatocismo scritta nell’ultima legge di Stabilità”. Un dietrofront dopo appena sei mesi, nonostante la legge del governo Letta che lo aboliva per i grillini avesse “una formulazione imprecisa, maldestra e pasticciata, che dava adito ad ambiguità”. Secondo il M5S il governo non ha alibi: “la verità è che la lobby bancaria ha lavorato bene in questi mesi. E anche il governo Renzi alla fine non ha potuto evitare di andare mestamente a Canossa”.
Alessandro Genovesi