Rinnovo contratto statali e scuola: CCNL, emergono i nuovi particolari
Rinnovo contratto statali e scuola: CCNL, emergono i nuovi particolari.
Avanzano le trattative sul rinnovo contratto statali e scuola ed emergono alcune novità molto interessanti. Innanzitutto, un primo incontro tra Aran e sindacati potrebbe essere anticipato a giovedì 16 novembre 2017, per avviare definitivamente le trattative negoziali. I ritardi, soprattutto per quanto riguarda il comparto scuola, sembrano infatti dovuti ad alcuni temi chiave e complessità relative al nuovo contratto.
Rinnovo contratto statali e scuola: novità sul CCNL
Stando ad alcune indiscrezioni riportate da Tecnica della Scuola, sembra che l’intenzione del governo sia quella di rispettare l’accordo del 30 novembre 2016. Un accordo, tuttavia, sul quale alcuni sindacati non sono d’accordo. E anzi invitano le principali sigle sindacali a non firmare alcun contratto.
Sempre Tecnica della Scuola riporta come nelle trattative si possa avere un’apertura sull’articolo 6 del CCNL Scuola 2006/2009. Il sito rimanda a rumors da prendere con la massima cautela. Comunque, secondo queste voci, si dovrebbe riportare in contrattazione integrativa alcuni elementi di quell’articolo. Riguardanti ad esempio le modalità di utilizzo del personale docente relativamente al piano dell’offerta formativa. Lo stesso per il personale ATA, relativamente al piano delle attività stabilito dal DSGA. Non manca poi il punto chiave riguardante l’organizzazione dell’orario lavorativo del personale docente, educativo e ATA.
Rinnovo contratto statali e scuola: il comunicato di USB
Lo abbiamo ribadito più volte. Quello della scuola è il comparto in maggiore mobilitazione. L’ultimo comunicato del sindacato è un invito a rivedere alcuni aspetti disciplinari ed economici del nuovo contratto. Secondo la nota diffusa da Orizzonte Scuola, USB plaude a Cgil, Cisl, Uil e Snals, per la volontà di usare “il bonus premiale per aumenti stipendiali e tutto sul tabellare”. Tuttavia, per l’Unione Sindacale di Base non basta per recuperare la perdita del potere d’acquisto da parte del personale professionale scolastico.
Queste le altre richieste che USB invita i sindacati ad accettare:
- Aumento 300 euro netti al mese.
- Equiparazione diritti normativi e trattamento economico del personale a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato.
- Rifiuto legge Brunetta.
- Rifiuto eventuali norme relative all’introduzione di formazione e valutazione nel contratto.
- Inclusione diritti contrattuali nella contrattazione collettiva.
- Inclusione dettaglio dei lavori da svolgere per il personale ATA nel contratto.
USB ha anche una soluzione per le risorse, rispondendo anticipatamente alla questione: “Dove trovare le risorse?” Ecco quello che dice il sindacato: “Distribuendo i soldi del bonus a tutti i docenti e il personale ATA; tagliando gli aumenti stipendiali previsti per i dirigenti scolastici, le cui somme vanno dimezzate e distribuite a tutti i lavoratori della scuola”.
Non manca però l’invito a elaborare un serio piano di investimenti che porti la scuola al centro degli interessi dello Stato, oltre che della spesa pubblica.
Seguiranno certamente sviluppi nei prossimi giorni, su cui non mancheremo di aggiornarvi.