Legge elettorale e riforme, lo stop di Alfano: “Così non va”
Continua il dibattito sulla legge elettorale dopo l’incontro tra Renzi e Berlusconi che di fatto ha rinsaldato il patto del Nazareno. L’intesa ritrovata ha però scontentato molti, dai frondisti del Pd ai malpancisti di Forza Italia. Ma anche da NCD si levano voci critiche. Angelino Alfano, dalle colonne del Corriere della Sera, non lesina critiche all’Italicum: “La soglia per il premio di maggioranza va alzata al 40%, le diverse soglie di sbarramento andrebbero armonizzate e razionalizzate. Ed è inaccettabile che se in una coalizione la soglia la supera solo un partito il premio vada solo a quello benchè guadagnato con i voti di tutta la coalizione”. “Riteniamo che anche la questione della preferenze è fondamentale – aggiunge il ministro dell’Interno – perchè escluderle dalle Politiche? Ma le nostre non sono minacce, non c’è ostruzionismo, l’obiettivo è migliorare le riforme”.
Critica la riforma del Senato ma nega l’esistenza di alcuna fronda all’interno di Forza Italia, il senatore Giacomo Caliendo: “Non faccio parte di nessuna fronda. Piuttosto, nella commissione Affari costituzionali ho avanzato alcune proposte che ritengo utili in merito alle funzioni del nuovo Senato” spiega l’esponente azzurro in un’intervista al Mattino. “Lasciare che i due terzi dei senatori siano eletti direttamente dai cittadini mi sembra davvero il minimo perchè non si svilisca nè Palazzo Madama, nè la dignità degli elettori”.
La vicesegrataria del Pd, Debora Serracchiani invece se la prende con l’ex segretario Pier Luigi Bersani che ieri aveva criticato le riforme costituzionali messe in atto da Matteo Renzi. “A Bersani non piacciono queste riforme? Noi come nuova classe dirigente democratica chiediamo con forza la collaborazione di chi ci ha preceduto, ma non gli permetteremo di frenare. Perchè oggi chi frena le riforme blocca l’Italia, ostacola il tentativo di cambiare l’Europa e rilanciare la crescita”. “La riforma del Senato e quella della legge elettorale – conclude la governatrice del Friuli – sono riforme che danno in Europa l’immagine di un Paese che torna competitivo, che sa decidere”.