Immigrazione, le nuove destinazioni nel mondo, spesso coincidono con le aree di partenza
Conosciamo bene il ruolo dell’Italia come destinazione dei flussi migratori dall’Africa. Oltre al nostro Paese è tutta l’Europa, in base anche alla posizione geografica, nel mirino dei migranti. Grecia, Spagna, Germania, a seconda di quanto una rotta diviene più agevole in un dato momento.
Non solo l’Europa, però. L’immigrazione è un fenomeno globale che interessa tutta la parte ricca del mondo da decenni, i flussi più noti sono quelli attraverso il Messico verso gli USA, o quelli dal resto dell’Asia verso il Golfo Persico.
La novità, che anche il World Economic Forum sottolinea, è che ora vi sono delle aree aggiuntive che sono assurte a destinazione dei movimenti migratori. E a volte coincidono con quelle di partenza. Perchè spesso all’interno di grandi Paesi in via di sviluppo vi sono movimenti interni anche maggiori di quelli verso il mondo ricco.
In marrone più scuro i nuovi centri migratori, le nuove destinazioni di chi cerca fortuna. Si tratta di tutta l’Europa orientale, che ora è terra di approdo e non più solo di partenza. Del Messico centro settentrionale, che catalizza chi proviene dall’America centrale o dal Messico stesso. L’area di Buenos Aires, Rio de Janeiro, San Paolo in Sudamerica. E poi l’Asia, con Bangkok e la Malesia che attorno persone dalle zone più povere intorno, come la direttrice Mumbai – Delhi in India e tutta la costa cinese, verso cui da tempo c’è migrazione interna dalla campagna.
Immigrazione, a Milano il 19% è nato all’estero
Probabilmente non stupisce il fatto che l’Italia sia undicesima quanto a numero assoluto di migranti, forse pochi in realtà sanno che l’Arabia Saudita e gli Emirati, per quanto piccoli, siano al quarto e sesto posto. Tra l’altro a livello di percentuale sul totale proprio i Paesi del golfo, si veda anche il Kuwait, sono in testa.
Ma anche Giordania, Singapore, Kazakhstan, Svizzera, Hong Kong.
Ma il dato forse più sorprendente è che Milano rientra nella classifica delle città con la maggiore proporzione di persone nate all’estero. Prima è Dubai, con l’83%, sono asiatici, indiani, pakistani, filippini principalmente gli stranieri negli Emirati. Poi Bruxelles, con il 62%, ma qui c’entrano anche le istituzioni europee. Poi Toronto, Sydney, Auckland, Los Angeles, città che si sono sviluppate in fretta, senza una lunga tradizione, con circa il 40% di stranieri.
In Europa vi è poi Londra, Parigi, Francoforte, Rotterdam, Stoccolma, Madrid. E infine Milano, in cui a quanto pare il 19% proviene dall’estero. Una percentuale forse destinata ad aumentare in futuro