Rifiuti, Bruno Vespa “Mi sono vergognato di abitare a Roma”

Pubblicato il 7 Luglio 2014 alle 09:51 Autore: Gabriele Maestri

Bruno Vespa dice di vergognarsi di vivere a Roma. Il conduttore televisivo scrive il suo sfogo, indirizzando il tweet al sindaco della Capitale Ignazio Marino e spiega i motivi. Le parole di Bruno Vespa a Ignazio Marino: “A San Pietroburgo,5 milioni di abitanti,non ho visto un solo rifiuto sulla strada. Mi sono vergognato di abitare a Roma. @ignaziomarino”.

rifiuti, bruno vespa se la prende col sindaco di roma ignazio marino

Risposta sindaco Roma Ignazio Marino – Sceglie una via diplomatica Marino nella risposta al tweet di Vespa. Decide di non rispondere via twitter ma di fornire una nota più istituzionale. Così il sindaco di Roma: “Purtroppo negli ultimi 50 anni nulla si è fatto per togliere a un monopolista privato la gestione dei rifiuti che si basava su una grande buca dove veniva buttato dal materasso della nonna al frigorifero, ai rifiuti alimentari. Io sono sorpreso che un osservatore attento come Bruno Vespa in questi 50 anni non se ne sia accorto e sarebbe interessante se ci dedicasse una sua trasmissione di approfondimento”.

 

 

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
Tutti gli articoli di Gabriele Maestri →