Carta del docente: eliminazione bonus vale 15€ di aumento stipendio

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Carta del docente: eliminazione bonus vale 15€ di aumento stipendio

Novità in arrivo dal Miur, il Ministero dell’Istruzione, circa un altro argomento caldo e dibattuto: la carta del docente. Messa a disposizione di tutti i docenti in ruolo, la carta del docente può essere utilizzata per finalità di aggiornamento professionale; è infatti possibile  spendere il bonus – di 500 euro – in essa contenuto per l’acquisto di libri e riviste, oppure per l’ingresso nei musei ed eventi culturali.

Carta del docente, le nuove regole

Da Trastevere sono arrivate alcune nuove regole che gli insegnanti dovranno osservare per l’utilizzo della carta del docente nel nuovo anno scolastico. La prima – e subito ampiamente contestata dai sindacati – è relativa alla comulabilità; è stato infatti stabilito che tale bonus insegnanti non sarà più cumulabile per un periodo superiore ai due anni. Gli insegnanti dovranno quindi spendere l’intera somma entro e non oltre il 31 agosto 2018.

La polemica sorge su questo punto data la difficoltà che al Miur stanno riscontrando nel versare i bonus non goduti negli scorsi anni; anzi, sembrerebbe che in piattaforma siano stati caricati solo i 500 euro relativi all’a.s. già in corso, mentre per la somma mancante bisognerà forse attendere la fine di dicembre 2017.

Carta del docente, l’obiettivo dei sindacati

Le organizzazioni sindacali hanno espresso la loro volontà di rendere il bonus di 500 euro strutturale in busta paga. L’obiettivo è infatti quello di renderlo così parte della retribuzione; i fondi destinati alla carta – poco più di 350 milioni – potrebbero essere così rinvestiti al fine di un aumento sugli stipendi.

C’è anche un’altra questione, ossia quella del blocco stipendiale del 2013, per risolvere il quale potrebbero essere utilizzati anche i soldi della carta. A quel punto però tali somme, previste per l’esclusivo corpo docenti, verrebbero destinate anche al personale Ata; la domanda che sorge spontanea è chiaramente se questa opzione possa essere di gradimento agli insegnanti o meno.

I 350 milioni di fondi stanziati per la carta del docente, comunque, corrispondono ad un netto in busta paga di 180-200 milioni di euro; tale ultima cifra, divisa tra tutti i beneficiari, si tradurrebbe in un aumento di stipendio di 15 euro al mese, contro gli 85 lordi precedentemente concordati con l’amministrazione. Ora, lo spostamento delle risorse dalla carta alla busta paga richiede però una modifica della legge 107, la quale potrebbe esser fatta nel corso dell’iter della legge di Bilancio 2018.

In ultimo – ma non da ultimo – si rischierebbe un’altra conseguenza: se infatti l’aumento di stipendio concordato tra Governo e sindacati dovesse rendersi effettivo ci sarà il rischio per la categoria di perdere invece il bonus fiscale di 80 euro, ormai previsto per fasce di reddito più basse. Sono perciò ancora tanti i nodi da sciogliere e le scelte che i sindacati saranno chiamati a compiere.

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