Cronaca ultime notizie: Renata Rapposelli, figlio il principale indiziato
Il corpo della donna ritrovato qualche giorno in un fiume nel Maceratese è, come si temeva, quello di Renata Rapposelli. Ad attestarlo, l’inconfutabile prova del DNA. La pittrice era scomparsa ad Ancona all’inizio del mese di ottobre e fin da subito erano stati posti sotto inchiesta suo figlio e il suo ex marito. Padre e figlio, indagati per omicidio in concorso e occultamento di cadavere, si sono sempre difesi l’un l’altro, dichiarandosi innocenti.
Cronaca ultime notizie: Renata Rapposelli corpo trovato, marito in ospedale
Cronaca ultime notizie: Simone Santoleri parla ai microfoni di La vita in Diretta
Simone Santoleri, figlio di Renata Rapposelli, rimane tuttora il principale indiziato. Durante un’intervista nel programma pomeridiano La vita in Diretta, continua a dichiarare la sua innocenza e quella di suo padre. Il giovane tiene a ribadire che sua madre, in seguito alla separazione, stava attraversando un grave periodo di crisi, continuando a spingere sull’ipotesi di suicidio.
Secondo gli inquirenti, invece, sono stati Simone e suo padre Giuseppe, ad avvelenare Renata la sera in cui la donna si era recata a casa loro, a Giulianova, per discutere.
In seguito all’ennesimo litigio, quindi, l’avrebbero uccisa e trasportata a Tolentino, dov’è stato ritrovato il corpo. Ipotesi, questa, che verrà attestata solamente dopo l’autopsia.
Cronaca ultime notizie: le indagini continuano
Molti sono gli elementi ancora da chiarire. Per gli inquirenti l’ipotesi di suicidio sarebbe da escludere, dato che da poco la donna era riuscita ad ottenere il mantenimento da parte dell’ex marito e aveva avviato le pratiche di richiesta per gli arretrati.
D’altra parte, non sono state ancora trovate prove schiaccianti che attestino la colpevolezza dei due indagati. Ora come ora, nelle mani degli inquirenti vi sono soltanto un corpo in avanzato stato di decomposizione, alcuni indizi e un movente.
La difesa di Giuseppe e Simone continua a sostenere che i due verranno presto assolti per insufficienza di prove e per non aver commesso il fatto.
Maria Iemmino Pellegrino