The Broken Key: recensione cast e trama. Tutte le curiosità

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The Broken Key: recensione cast e trama. Tutte le curiosità

Dal 16 novembre è al cinema il film “The Broken Key” del regista italiano Louis Nero, prodotta da L’Altrofilm in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte. La vicenda è infatti ambientata in una distopica Torino del 2033, tra fantascienza ed esoterismo. Numerosi sono gli spunti e i richiami ad altri film del filone, quali “Il codice da Vinci” o “Blade Runner. Anche citazioni da Dante Alighieri, Hieronymus Bosch e Nikola Tesla.

The Broken Key, trama

Nel 2033, tutto il mondo è controllato dalla Zimurgh Corporation. La “Grande Z”, che, in seguito ad una riforma per l’eco-sostenibilità, vieta la produzione e l’uso della carta. Il giovane ricercatore inglese Arthur J. Adams, che ha perso il padre da piccolo in circostanze misteriose, viene spinto dal professor Moonlight alla ricerca del frammento mancante di un papiro, il Canone di Torino. La sua ricerca è però ostacolata dalla confraternita di Horus, che protegge il papiro, e da una serie di inspiegabili omicidi legati ai sette peccati capitali. Arthur è affiancato e aiutato nella sua avventura dalla sua assistente Sara e una serie di personaggi misteriosi, interpretati da star affermate nel cinema italiano ed internazionale.

The Broken Key, cast

Il protagonista, Arthur Adams è interpretato da Andrea Cocco, partecipante dell’undicesima edizione del Grande Fratello, mentre Diana Dell’Erba è la sua assistente Sara. Numerosi, come già detto, sono i camei di grandi star quali Franco Nero; Rutger Hauer; Christopher Lambert; Geraldine Chaplin; William Baldwin; Michael Madsen e Kabir Bedi.

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The Broken Key, recensione

Il film si presenta effettivamente come un’accozzaglia di citazioni varie, luoghi comuni e cultura pop; i camei delle star un richiamo per ammaliare il pubblico. Tutto sommato però è da apprezzare la grande aspirazione del giovane regista Nero, che cerca di avvicinarsi ai film thriller esoterici americani, riuscendo tutto sommato ad avere un discreto risultato. La nota positiva è sicuramente per l’ambientazione, non solo Torino ma anche la Sacra di San Michele, la reggia di Venaria Reale, Saliceto e la Riserva naturale delle grotte di Bossea: luoghi italiani splendidi ma ancora poco conosciuti.

Megghi Pucciarelli

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