Edward Snowden, ex collaboratore della Nsa (National Security Agency), non smette di fornire alla stampa nuovi dati sullo spionaggio statunitense. Il Washington Post – a cui Snowden ha “passato” 160.000 e-mail e messaggi intercettati, oltre a 7900 documenti collegati a 11mila account raccolti tra il 2009 e il 2012, ovvero durante il primo mandato del presidente Barack Obama alla Casa Bianca – dopo 4 mesi di inchiesta ha calcolato che il 90% delle intercettazioni svolte dalla agenzia per la sicurezza nazionale riguardavano cittadini “comuni”, americani ma anche di altre nazionalità, non terroristi o individui sospettati di esserlo.
Nove su dieci degli account finiti tra le conversazioni intercettate non erano l’obiettivo diretto dei programmi di sorveglianza della Nsa, ma sono finiti nella rete di intercettazioni mentre l’agenzia indagava su qualcun altro. La metà dei file contiene nomi, indirizzi mail e altre informazioni sensibili di cittadini o residenti negli Usa. La Nsa avrebbe occultato circa 65mila di questi dati personali per tutelare la privacy degli intercettati, ma secondo il WP almeno 900 indirizzi potrebbero essere facilmente collegati a cittadini americani o persone legalmente residenti negli Stati Uniti.
Dall’inchiesta dal quotidiano emerge che il programma di intercettazioni nel 2011 ha portato alla cattura di Muhammad Tahir Shahzad, pachistano ricercato per avere costruito alcuni ordigni esplosivi, e di Umar Patek, sospettato per l’attacco terroristico del 2002 a Bali. Inoltre il WP ha rivelato che l’archivio conteneva “nuove rivelazioni in merito ad un progetto nucleare segreto di un paese estero, un doppio gioco con un alleato apparente, una calamità militare che ha colpito una potenza ostile, le identità di hacker intrusi nelle reti di computer degli Stati Uniti”.
Inoltre è stato rilevato che la maggior parte dei file, comprese le conversazioni più “intime”, sono state ugualmente schedate e catalogate nonostante siano state considerate inutili ai fini delle indagini poiché ricadevano e ricadono nella sfera privata delle 10mila persone intercettate. Nel database sono finite foto che ritraggono donne giovanissime in bikini, bambini nella vasca da bagno, ragazzi che mostrano gli addominali ma anche informazioni private come storie d’amore, sfoghi, conversazioni su temi religiosi e politici, tradimenti, esami medici, libretti universitari, pagelle dei bambini, bollette e relativi problemi finanziari.