Mose, Milanese nega coinvolgimento e tangenti
L’ex deputato del Pdl Marco Milanese, arrestato nell’inchiesta della Procura di Venezia sul Mose, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Milanese, secondo quanto riferito dall’avvocato difensore Bruno Larosa, ha risposto alle domande del gip.
In una dichiarazione a premessa dell’interrogatorio, Milanese si è lamentato del fatto che l’ordinanza sia stata emessa da un giudice incompetente. Alla sua richiesta di poter prendere visione dell’informativa e di poter ascoltare le intercettazioni telefoniche poste a fondamento delle esigenze cautelari, il giudice ha spiegato di non esserne in possesso. Milanese ha quindi spiegato di non aver avuto alcun ruolo nelle procedure di sblocco dei finanziamenti, negando di aver ricevuto tangenti per influire sulla concessione dei 400 milioni di euro necessari all’opera. L’avvocato Larosa ha infine chiesto la scarcerazione o l’attenuazione della misura cautelare per l’ex parlamentare Pdl, attualmente in isolamento, depositando inoltre le cartelle cliniche relative a problemi di salute dei quali Milanese ha sofferto nei mesi scorsi.