Rinnovo contratto statali: assunzione 50 mila precari, requisiti e posti.
Ultime novità sul rinnovo contratto statali e sugli sviluppi degli impegni presi nell’accordo dello scorso 30 novembre. 50 mila precari pronti a essere assunti nella Pubblica Amministrazione a partire dal 1° gennaio 2018. Lo sblocco assunzioni si è verificato con la firma del ministro Madia su una circolare diffusa nella giornata di ieri. L’obiettivo? Superare il “cattivo reclutamento”, rinnovare la Pubblica Amministrazione con un turn over intelligente. Inserire forze giovani e fresche e combattere il precariato. Le assunzioni partiranno dal primo giorno del prossimo anno e so prolungheranno fino al 2020.
Rinnovo contratto statali, assunzioni 50 mila precari: requisiti
Quali requisiti per poter essere assunti nella PA? Non troppo stringenti a dire il vero. Almeno 3 anni di contratto a termine negli ultimi 8. Possibilità di cumularli anche con anni di contratto a termine in altre amministrazioni. Altro requisito principale sarà l’assunzione tramite concorso. Possibilità anche per i vecchi contratti di collaborazione coordinata e continuativa: a loro spetterà la metà dei posti del bando. Inoltre, nel triennio 2018-2020 non potranno essere assunti nuovi precari. Nella circolare si evidenzia che solo le “collaborazioni genuine” saranno permesse. “Il divieto è circoscritto esclusivamente alle professionalità e alle posizioni oggetto delle procedure di reclutamento speciale”, si legge nel testo.
La novità riguarda praticamente tutti i comparti della Pubblica Amministrazione, inclusi enti di ricerca e università, a cui si aggiungono forze dell’ordine e strutture sanitarie e ospedaliere. Ad applaudire alla firma del ministro Madia sulla circolare che sblocca di fatto le assunzioni per i precari sono soprattutto i ricercatori. Già invischiati in un precariato e timorosi di un futuro incerto, rappresentano una platea di 10 mila unità.
Rinnovo contratto statali: assunzioni precari Pa, le reazioni dei sindacati
C’è comunque un ma. E questo si riferisce prevalentemente alle risorse. Da quali attingere? In primis la Legge di Bilancio: per Claudio Argentini di Usb, “è fondamentale”, come riporta Il Piccolo, perché “senza fondi la circolare porterebbe al massimo all’assunzione del 10% degli aventi diritto”.
La Uil applaude al provvedimento. Per voce di Antonio Foccillo, il sindacato dichiara “aperta finalmente la strada al superamento del precariato nella Pubblica Amministrazione”. Nel comunicato visibile sul sito della Uil, si legge tutto l’entusiasmo per tale misura. “Apprezziamo con la firma odierna della circolare da parte della ministra Madia, come il Governo abbia mantenuto l’impegno sottoscritto nell’accordo” del 30 novembre. Laddove “si era tracciata la via alla soluzione della lunga stagione del blocco del turn over. E dell’abuso delle forme di lavoro flessibili nelle Pa”.