Joan Thiele: la musica cosmopolita – artisti emergenti
Da sempre la musica crea connessioni tra persone, popoli e culture; è uno strumento che ci permette di conoscere tradizioni e realtà anche molto lontane da noi. La contaminazione di generi, stili, lingue, l’uso di strumenti lontani dalla nostra tradizione musicale ci permette di avere una visione cosmopolita del mondo; facendoci sentire parte di culture diverse. Questo è ciò che riesce a creare Joan Thiele con la sua musica.
Joan Thiele, la biografia
Non lasciatevi ingannare dal nome anglofono, Joan Thiele è italianissima, come suggerisce il suo nome completo, Alessandra Joan Thiele. Nata a Milano da madre italiana (ex cantante in una rock band) e padre svizzero-colombiano, trascorre i primi anni della sua vita in Sud America, tra Colombia e Costa Rica. Il legame che instaura con questa terra è molto forte, tanto da influenzare gran parte della sua produzione musicale. Successivamente torna con la madre in Italia, a Desenzano sul Garda; qui trascorre gran parte della sua adolescenza prima di trasferirsi nuovamente, questa volta in Inghilterra, dove inizia a studiare chitarra e a scrivere canzoni (tutti i suoi testi sono in inglese); è in questo periodo che decide di vivere di musica.
L’Inghilterra è un ambiente stimolante per Joan, dove tra festival e locali viene in contatto con la vera musica elettronica. Eppure Joan decide di fare musica in Italia. Per anni suona in locali e circoli ARCI in giro per la penisola e pubblica cover su Youtube che non passano inosservate, riscuotendo grande successo. Tuttavia è durante uno dei suoi concerti che viene scoperta dalla major Universal con la quale nel 2016 pubblica il suo primo EP dal titolo Joan Thiele.
Il primo Ep: Joan Thiele
Questo lavoro è frutto di una rottura col passato, di chi vuole voltare pagina senza però tradire le sue radici: tema ricorrente nelle sue canzoni è la famiglia, come suggeriscono i testi di Rainbow, dedicata alla madre, e Heartbeat dedicata alla terra del padre, la Colombia. Rainbow ha un ritmo lento e pacato, rassicurante, che si addice perfettamente all’immagine di una madre. Joan, infatti, paragona sua madre ad un arcobaleno, facendo trasparire il premuroso rapporto tra madre e figlia, come si evince dalle parole “you’re my rainbow, you switched on my mind, the colors which I need” ovvero “sei il mio arcobaleno, hai acceso la mia mente, i colori di cui ho bisogno”.
Heartbeat, invece, è il perfetto mix di tutte le sue influenze musicali: il ritmo è un soul contaminato con l’elettronica che però fa risaltare anche le percussioni e il motivo tribale in sottofondo; è una canzone cupa, riflessiva, molto personale come suggeriscono anche le parole “When my body is aching and I am thinking that I would love to go away when my heart feels the beating and I am thinking that maybe I would love maybe I would love to stay” ovvero “quando il mio corpo è dolorante penso che mi piacerebbe andare via e quando il mio cuore sente il battito penso che mi piacerebbe rimanere”.
I brani di maggior successo
In questo EP è contenuto anche il suo più grande successo, Save me, il cui video su Youtube conta quasi un milione di visualizzazioni. Il brano sprona a non temere di chiedere aiuto né agli altri né a se stessi, è il grido di chi non vuole cadere ma vuole ricominciare più forte di prima; il ritmo è pop ed elettronico e spicca soprattutto il suono della drum machine. Altro brano che ha riscosso grande successo è la sua cover di Lost Ones di Lauren Hill.
Il pezzo è stato completamente stravolto in modo da renderlo più adatto allo stile della cantante: è un pezzo pop misto ad influenze elettroniche ma che mantiene il fraseggio del brano hip hop originale. Nel 2017 pubblica Armenia, canzone dedicata al padre e alla città colombiana in cui attualmente vive. Joan vuole raccontare il rapporto con questa terra e con suo padre, un rapporto che non si esaurisce; non si arrende anche se a distanza. Musicalmente si tratta di una cumbia in chiave elettronica.
Alcune curiosità su Joan Thiele
Per la sua musica Joan Thiele trae ispirazione dai Led Zeppelin, Joan Baez, Crosby Still Nash & Young ma anche James Blake e le Spice Girls. Collabora con il produttore Chris Tabron, che ha prodotto brani per Beyoncè, Nicki Minaj, Mary J Blige, James Blunt e Jovanotti. Fin dalle prime produzioni collabora con la band siciliana E.T.N.A. Nel 2014 ha tenuto un concerto per i detenuti nel carcere di Brescia. Attualmente si divide tra Milano e l’Inghilterra. Recentemente ha annunciato l’uscita del suo nuovo brano Yes I fall in love.
Martina Quagliano