Impedito l’ingresso in Russia a Sassoli, le sanzioni di Mosca all’U.E.

Pubblicato il 2 Maggio 2021 alle 11:18 Autore: Domenico Vigliaturo

Continua a salire la tensione tra l’Unione Europea e la Russia, ora le autorità di Mosca hanno impedito l’ingresso in Russia a Sassoli.

Mosca ha infatti deciso di sanzionare il Presidente del Parlamento europeo, l’italiano David Sassoli, e altre importanti personalità europee tra cui la Vicepresidente per i valori e la trasparenza della Commissione Europea Věra Jourova.

Dall’avvelenamento e poi dalla carcerazione di Aleksej Naval’nyj, il principale oppositore di Vladimir Putin, la guerriglia diplomatica tra le due potenze si è mantenuta costante. E ora la decisione della Russia potrebbe alzare il livello dello scontro.

I motivi della decisione

La decisione è stata assunta, fanno sapere da Mosca, in risposta alla politica europea che, minerebbe gli interessi della Russia e punterebbe “a frenarne lo sviluppo”, “per lanciare una sfida aperta all’indipendenza della politica estera e interna della Russia”.

Inoltre, questa sarebbe la risposta più forte alle misure limitative introdotte nei confronti di cittadini russi nello scorso mese di marzo. In un primo momento l’U.E. aveva adottato misure sanzionatorie contro i presunti responsabili dell’avvelenamento e dell’arresto di Navalny. Poi anche per le violazioni dei diritti umani perpetrate in Cecenia.

Impedito l’ingresso in Russia a Sassoli: le reazioni

L’arco politico italiano e europeo ha espresso solidarietà a Sassoli. Tra i primi a intervenire il Commissario per l’Economia Paolo Gentiloni e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. In una nota congiunta sono intervenuti la Presidente della Commissione Von der Leyen e il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, condannando l’accaduto.

Nella serata del 30 aprile anche il tweet di Sassoli: “Sospettavo di non essere il benvenuto al Cremlino”, scrive il Presidente dell’Europarlamento. Sassoli ha poi aggiunto, “nessuna sanzione o intimidazione fermerà me o l’Europarlamento dalla difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Le minacce non ci zittiranno”. Conclude citando lo scrittore russo Tolstoj: “non c’è grandezza dove non c’è verità”.

Oltre le risposte affidate ai social network si attende ora l’assunzione di posizioni ufficiali dell’Unione Europea.