Pensioni novità: età pensionabile, Poletti smentisce nuove modifiche
Pensioni novità: età pensionabile, Poletti smentisce nuove modifiche.
Sul tema pensioni novità da diversi fronti, ma alla fine tutto resterà immutato. Mentre la Cgil continua a manifestare il proprio dissenso sulle novità in tema previdenziale, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ribadisce lo stop a nuove modifiche. Quanto si poteva fare è stato fatto, questo il sunto delle recenti dichiarazioni di Poletti. Il quale ha affermato di aver incluso le polemiche del sindacato in una normale dialettica tra le parti. Ma al contempo ha chiuso a possibili spiragli e aperture a nuove modifiche. Incassando il consenso di Uil, il governo si trincera dietro quanto è stato fatto, a fronte delle risorse disponibili. Tuttavia, il PD ha fatto sapere che in futuro potrebbero esserci nuovi interventi. La Cgil, pur non contenta della proposta di quest’anno, ha comunque espresso un parere positivo a questo nuovo auspicio.
Pensioni novità sull’età pensionabile: le parole di Poletti
“Sulle pensioni quello che dovevamo fare abbiamo fatto”. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti è stato piuttosto sintetico sullo scontro tra governo e Cgil sul tema previdenziale. “La Cgil ha già riportato la sua valutazione. Noi abbiamo fatto un confronto importante con i sindacati a cui diamo un valore positivo. Però alla fine ognuno fa le sue considerazioni. Noi pensiamo che questo sia nella normale dialettica. Pertanto prendiamo atto di queste posizioni”.
Su Facebook il consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi è sulla stessa lunghezza d’onda. Da un lato la “grande soddisfazione per aver tenuto la barra dritta sui conti pubblici”. Dall’altro, l’aver realizzato qualcosa di socialmente equo: “Esentare dall’innalzamento dell’età pensionabile i lavori gravosi”.
Pensioni novità: ancora scontro tra Cgil e PD?
Il PD ha chiuso eventuali modifiche e misure sulla previdenza per quest’anno, come richiesto dalla Cgil. Tuttavia, ha lasciato qualche spiraglio per interventi futuri. E il sindacato ha ritenuto questa riflessione “una risposta interessante”. Considerato invece insufficiente il lavoro fatto dal governo sulle pensioni. La segretaria del sindacato, Susanna Camusso, non ha mancato di focalizzare l’attenzione sulle distanze significative con l’accordo siglato l’anno scorso sul tema pensioni. E ha giudicato quindi male l’autovalutazione di sufficienza del governo fatta sulle modifiche all’età pensionabile. Per questo motivo la Camusso, alla fine della riunione con i presidenti dei gruppi PD di Camera e Senato, ha ribadito che “la vertenza per la Cgil resta aperta”.
Contro la Camusso va anche il presidente dell’Inps Tito Boeri, che difende le misure per il contrasto alla povertà, presentando il Reddito di Inclusione. L’aumento delle risorse deve essere destinato a queste manovre, secondo il presidente Inps. Per Boeri la richiesta di risorse aggiuntive per fare gli opportuni correttivi alle pensioni è al di là del possibile. “Nella legislazione vigente per le pensioni siamo destinati a superare il 18% di spesa pensionistica sul Pil, ma i sindacati non sembrano preoccupati di aumentare le risorse per il contrasto alla povertà”.
Insomma, la partita sulle pensioni si chiude qui. Il governo ha fatto quello che poteva fare relativamente all’età pensionabile. E sul fronte dei sindacati, solo Cgil ne esce fortemente scontenta. Tutto è rimandato dunque all’anno prossimo, con possibili nuovi interventi che però, come quest’anno, dipenderanno molto dalle risorse in essere.