La partita delle riforme è in corso, e Forza Italia tiene a specificare i paletti e le priorità del percorso da attuare. Oltre a rivendicare un ruolo da protagonista nel processo in atto, cercando di minimizzare la querelle attorno al mancato incontro tra PD e Movimento Cinque Stelle.
“NOI AGO DELLA BILANCIA” – Quelli tra PD e M5S sono “teatrini interni che stanno monopolizzando il palcoscenico politico, ma la verità è che sulle riforme il vero ago della bilancia resta Forza Italia”. Parola di Stefania Prestigiacomo, deputata forzista, che aggiunge: “senza di noi Renzi fino ad oggi non sarebbe riuscito a portare a termine un decimo dei provvedimenti garantiti a inizio legislatura”.
RISPETTARE I PATTI E ACCELERARE RIFORME – “È giusto che le regole del gioco siano condivise. Ma l’importante è che i patti vengano rispettati. Spero che tutti saremo uomini di parola e non quaquaraquà”, le parole di Daniela Santanché – ospite alla trasmissione televisiva ‘Agorà’ – in riferimento all’accordo del Nazareno sulla riforma elettorale e del Senato. E poi aggiunge un auspicio: “vorrei che finisse questo dibattito sulle riforme, gli italiani non mangiano con le riforme della legge elettorale e del Senato. Gli italiani hanno altri problemi. Lo dico anche a Forza Italia: finiamola. Facciamo velocemente queste riforme e poi passiamo all’opposizione vera sui temi economici”.
MANDELLI: RIFORMA SENATO SI FARA’ – Riguardo ai malumori interni a proposito della riforma del Senato e del mancato carattere elettivo della nuova Camera Alta, il senatore forzista Andrea Mandelli stempera le polemiche. Intervenendo alla trasmissione televisiva ‘Omnibus’, Mandelli spiega: “non credo ci sia un problema di ‘corporativismo’ da parte dei senatori: chi critica il testo del governo non mette in discussione la necessità delle riforme ma, nella maggior parte dei casi, solleva questioni di merito. Anche in Forza Italia, non parlerei di ‘dissidenzà ma di un contributo al dibattito”. Mandelli mantiene però l’ottimismo: “sono convinto che nel mio partito alla fine preverrà la voglia di dare una svolta e di cambiare, seguendo la linea indicata dal Presidente Berlusconi”. Per poi dedicarsi ai problemi economici, tra cui “il rischio di una manovra correttiva davvero dietro l’angolo”, considerato che “la crescita del Pil prevista dall’esecutivo nella finanziaria non si vede neppure col binocolo e agli italiani non si può davvero più chiedere nulla azionando la leva fiscale“.