Bonus bebè 2018: 480 euro per un anno, ecco i limiti Isee.
Manca ancora l’ufficialità, ma il bonus bebè sarà dimezzato a partire dal 2019. Per il 2018 resterà in vigore l’attuale misura, con il rinnovo per 1 anno. A partire dal 1° gennaio si potranno quindi avere 80 euro al mese, ma solo fino a dicembre 2018. Dal 2019 il bonus sarà più povero e scatterà il dimezzamento a 40 euro. Con il limite Isee rimasto invariato, la casistica prevede che se un figlio nasce o viene adottato a settembre 2018, l’assegno sarà di 80 euro solo per i primi 4 mesi. Dopodiché scenderà a 40 euro a partire dal 2019. Altra novità? Un giallo sulla durata del beneficio: triennale o annuale?
Bonus bebè 2018: ecco i limiti Isee
Nulla cambia sul fronte dei limiti Isee, che restano invariati. Per avere accesso al beneficio, infatti, bisognerà non superare la soglia dei 25 mila euro annui. Qualora l’Isee del nucleo familiare non sia superiore a 7 mila euro annui, il bonus bebè sarà automaticamente raddoppiato. La proposta della modifica relativa al bonus bebè avrà un costo ripartito in 3 anni: 165 milioni per il 2018, 195 milioni per il 2019 e 228,5 milioni dal 2020.
L’Inps si occuperà di monitorare le richieste e le relative risorse, gestendo l’erogazione dell’assegno mensile e interfacciandosi con il ministro del Lavoro.
Bonus bebè: validità triennale o annuale?
L’impressione iniziale era che il bonus bebè non avesse più validità triennale. L’erogazione dell’assegno, in questa eventualità, sarebbe avvenuta solo per il primo anno di nascita o di adozione del figlio. Proprio seguendo questa interpretazione, Alternativa Popolare ha minacciato di non firmare il testo sulla manovra. “Il bonus bebè vale per i primi 3 anni di vita del bambino, così come previsto dalla legge che l’ha istituita”, ha affermato Simona Vicari durante un intervento sulla Legge di Bilancio in Senato. Minacciando di non votare questa manovra se “l’accordo politico strategico sulla famiglia raggiunto in commissione” non fosse stato rispettato.
Sulla misura ha voluto fare chiarezza Giorgio Santini, capogruppo PD in commissione Bilancio del Senato. “Il bonus è triennale fino ai tre anni di vita del bambino”. A fargli eco, il viceministro all’Economia Enrico Morando, che ha affermato che se il testo avesse bisogno di qualche modifica la subirà senza problemi. Nella serata una nota di chiarimento, che ha voluto precisare l’intenzione da parte del governo di confermare la validità triennale del bonus. Mantenendo però il dimezzamento dell’assegno a partire dal secondo anno.