Ecco chi sono gli 8 candidati all’Eliseo che sfidano Sarkozy e Hollande
[ad]E’ ovviamente alla sua prima elezione presidenziale ma secondo alcuni potrebbe ottenere un risultato migliore, in termini percentuali e assoluti, del padre nel 2002. Ciò però difficilmente gli consentirà di arrivare al secondo turno. La sua candidatura però è guardata con attenzione non solo per la capacità di persuasione del personaggio, ma anche per vedere quanto la destra europea può trarre giovamento da un suo risultato positivo e quanto una crescita del Front National può danneggiare Sarkozy che, non a caso, in questi giorni sta ripescando un armamentario nettamente di destra.
3. Eva Joly: dalla Norvegia con furore
La pasionaria del Partito Verde Francese, classe 1943, in realtà sarebbe cittadina norvegese ma essendosi trasferita a 20 anni a Parigi ha ormai ottenuto da tempo la cittadinanza francese. Dopo una lunga militanza politica basata sui temi dell’ecologismo e sulle istanze verdi, a tratti veramente avanguardiste, è stata tra le protagoniste dell’exploit della lista Europe Ecologie alle elezioni europee del 2009 quando la lista sponsorizzata dal Daniel Cohn-Bendit quasi raggiunse il Ps.
In molti si aspettavano una percorso unitario della sinistra radicale dopo il risultato del 2009 ma a quanto pare il consenso crescente in Germania nei confronti dei Verdi – Alleanza ’90 e l’elezione della prima deputata verde alla Camera dei Comuni britannica (presso il collegio di Brighton) ha spinto la Joly e tutto il Partito Verde ha rompere gli indugi e a correre in solitaria.
4. Jean-Luc Mélenchon: quell’incognita a sinistra
Nato a Tangeri nel 1951 Mélenchon è stato il leader della corrente “Nuovo Mondo” all’interno del Partito Socialista. In polemica con gran parte della classe dirigente del Ps esce dal partito di rue Solferino nel 2008 e contribuisce alla creazione di un fronte della sinistra, comprendente in primis il Pcf, per le europee del 2009. Un’esperienza che porta al Front de Gauche al 6 per cento dei consensi e a eleggere cinque parlamentari europei.
Dato in crescita nei sondaggi, secondo alcuni si attesterebbe sul 10 per cento dei voti, rappresenta un’incognita a sinistra e un rischio per Hollande. A tratti speculare al ruolo di Marine Le Pen nella destra. Secondo alcuni la proposta hollandiana di elevare la tassazione al 75 per cento per i grandi patrimoni è proprio un messaggio indirizzato a quell’elettorato di sinistra tentato dalle sirene di Mélenchon.
5. Philipp Poutou: l’altra faccia del postino
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