Rinnovo contratto statali: licenziamento per molestie sessuali, come funziona.
Anche il codice disciplinare entra a far parte del rinnovo contratto statali. La stretta è su molestie sessuali e corruzione: due reati i quali, se colti in flagrante o recidivi, portano alla sospensione e al licenziamento dello statale. Insomma, nelle proposte che si discuteranno nella giornata di domani tra l’Aran e i sindacati, figurano anche questi aspetti disciplinari, che vanno ad aggiungersi alla battaglia contro i furbetti della PA e alle nuove norme in materia di ferie e permessi. Nel nuovo contratto saranno dunque incluse regole finalizzate a punire i trasgressori tramite differenti misure: dalla sospensione temporanea al licenziamento vero e proprio.
Rinnovo contratto statali: la novità del licenziamento per molestie sessuali
Si è sentito necessario inserire un aggiornamento del codice disciplinare nel nuovo contratto statali dopo gli ultimi 8 anni di blocco. In particolar modo se si guarda ai nuovi reati apparsi dalla fine degli anni ’10 a oggi (lo stalking, ad esempio). Dal prossimo anno, nelle Pubbliche Amministrazioni, scatterà la morsa per i molestatori sessuali, con punizioni che andranno interpretate in base al livello di reiterazione del molestatore.
Si parte così da una semplice sospensione dal servizio e dello stipendio per un lasso di tempo che può durare fino a 6 mesi. Ma si conclude anche con il licenziamento, soprattutto nel caso in cui il molestatore sia recidivo. Ovviamente, per arrivare a tale sanzione, la molestia sessuale dovrà essere provata e di rilevanza grave.
Rinnovo contratto statali: stretta sulla corruzione
Nel mirino del governo anche la corruzione. I licenziamenti scatteranno anche per gli statali “corrotti o corruttori” colti in flagrante nell’accettare o chiedere regali del valore superiore a 150 euro. Regali che naturalmente vanno considerati come scambi per aver procurato un vantaggio al donante. Quindi, anche in questo caso scatterà subito il licenziamento per lo statale. La misura, risalente addirittura al governo Monti ma mai divenuta operativa finora, vuole contrastare furbetti e favoritismi nella Pubblica Amministrazione.
Altro aspetto chiave riguarda gli abusi di potere. Le sanzioni saranno inflitte anche a quegli statali che costringono colleghi a rientrare in associazioni in cambio di eventuali vantaggi professionali. Anche in questo caso la sanzione prevista resta quella del licenziamento immediato.
Rinnovo contratto statali: Codacons soddisfatto, “ma non basta”
Il presidente del Codacons Carlo Rienzi si è detto soddisfatto delle misure disciplinari del nuovo contratto. Soprattutto per quelle che riguardano i furbetti, solitamente assenteisti a ridosso dei weekend e dei giorni festivi. Tuttavia, “ancora non basta”. Per Rienzi le sanzioni disciplinari dovrebbero riguardare “anche quei dirigenti che non effettuano le dovute attività di controllo negli uffici pubblici”. Insomma, per l’assenteismo nella Pubblica Amministrazione si dovrebbe fare di più a livello di sanzioni, a tutti i livelli e quadri.