Diploma magistrale abilitante: Adunanza plenaria, decisione a momenti
E’ finalmente arrivato l’atteso giorno in cui il Consiglio di Stato – riunito in Adunanza Plenaria – deciderà sull’inserimento o meno in GaE dei possessori di diploma magistrale. Essi aspettano quindi di ricevere questo “dono natalizio”, cioè la pronuncia definitiva di Palazzo Spada. Un eventuale esito positivo farebbe uscire dal limbo migliaia di insegnanti, al momento bloccati nell’incertezza dell’immissione in ruolo con riserva; o, appunto, non ancora inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento.
Diploma magistrale, esito attesissimo
Sono passati più di quindici giorni dalla precedente riunione dell’Adunanza Plenaria; in quel contesto i giudici avevano ascoltato i legali in rappresentanza degli insegnanti e le istanze del Miur – il Ministero della Pubblica Istruzione – e avevano rimandato la decisione da un minimo di 15 giorni ad un massimo di un mese. E’ perciò ora imminente il sì o no del Consiglio di Stato circa lo sblocco della situazione dei diplomati magistrali nell’anno scolastico 2001/02.
Nel frattempo però sono stati registrati nuovi provvedimenti di esclusione dalle GaE e da quelle di I fascia di istituto per diplomati magistrali; ciò è accaduto a molti docenti a Bologna, ai quali sono stati perciò revocati supplenza o ruolo.
Diploma magistrale, perché è attesa la sentenza
Ma andiamo a ricostruire brevemente la vicenda. Fino a vent’anni fa l’inserimento in graduatoria docenti, per quanto attiene alla scuola elementare/primaria, avveniva per coloro che erano in possesso del diploma magistrale abilitante. Correva l’anno 1999, l’ultimo che ha visto l’adozione di questa regola, poi furono introdotte le note GaE e adottato il doppio canale di inserimento.
Tuttavia – proprio per tutelare i frequentanti gli Studi Magistrali – vi fu il decreto Interministeriale del 10 marzo 1997, il quale, attuando la Legge 341/90, assicurava a tutti i diplomati magistrali che avevano iniziato i corsi entro l’a.s. 1997-1998 il valore abilitante del diploma. Ed è proprio qui l’errore del Miur; il ministero non ha infatti riconosciuto tale valore del diploma e ha escluso i diplomati magistrali dalle graduatorie formatesi nel 1999, andando a dare origine al contenzioso di cui parliamo ancora oggi.