Consumo di alcool e tabacco, Est Europa in testa – infografiche
Consumo di alcool e tabacco, Est Europa in testa – infografiche
Tabacco e Alcool dividono l’Europa. Come se ancora fosse attiva la cortina di ferro, è proprio tra Est e Ovest che è maggiore la differenza su queste tipologie di consumo
L’infografica tuttavia distingue tra il consumo di bevande alcoliche e quello di sigarette o simili, per evidenziare quali Paesi siano in testa in entrambi i casi e quali invece si distinguono solo per uno.
Per quanto riguarda l’alcol nel 2016 la percentuale dei consumi totali spesi in birra, vino o super-alcolici raggiungeva il 5,6% in Estonia, mentre era minimo in Grecia, Spagna e Italia, dove si rimaneva sotto l’1%.
Quasi tutta l’Europa dell’Est era sopra il 2%, tranne i Paesi più meridionali come Romania, di cui non ci sono dati, Bulgaria e Slovenia. A Ovest solo Irlanda, Islanda, Svezia e Norvegia avevano dati simili a quelli dei Paesi dell’Est.
Si conferma come nei Paesi nordici e dell’Est l’alcool abbia una importanza decisamente maggiore che in quelli del Sud.
Ma calante. Perchè nell’infografica è possibile scorrere gli anni e osservare cosa avveniva in passato. A metà anni ’90 nei Paesi baltici si era anche toccata quota 8% come proporzione dei consumi dedicati all’alcool. Percentuale mai più raggiunta. Si noti anche il calo del dato francese.
Consumo di alcool e tabacco, il Sud Europa preferisce le sigarette all’alcool – infografiche
Le cose cambiano parzialmente se ci occupiamo del tabacco.
In questo caso al primo posto vi è la Repubblica Ceca, con il 4,4%, seguita da Ungheria e Serbia, al 4% e al 4,2%, ma spicca anche la Grecia, con il 3,3%, come la Bulgaria, che non compariva tra i Paesi invece con maggiore consumo di alcoolici. Anche in Italia con l’1,8% è davanti ai Paesi scandinavi. La Spagna con il 2% è molto vicina alla Lituania, con cui la distanza era enorme nelle statistiche sull’alcol.
I minori consumatori di tabacco sono proprio i finlandesi, gli svedesi, gli islandesi, con meno dell’1,5% dedicati al fumo.
Anche in questo caso negli anni c’è stato un calo, quasi ovunque, più o meno marcato, ma non in Italia, dove, nonostante tutte le trasformazioni, siamo sempre oscillati tra 1,8% e 1,9%