Riforma pensioni: abolizione vitalizi, ddl Richetti salta ufficialmente.
Ultime notizie sulla riforma pensioni, ma dal Parlamento arrivano cattive notizie per chi voleva l’abolizione dei vitalizi. Del ddl Richetti, infatti, non ci sarà traccia nella legislatura di quest’anno. Uno schiaffo del PD al PD stesso, che rivitalizza politicamente il Movimento 5 Stelle, preveggente della scomparsa di un provvedimento molto sensibile per l’opinione pubblica. E in tema di campagna elettorale, la scomparsa del ddl Richetti non farà di certo del bene a un Partito che negli ultimi sondaggi politici è visto in leggero ribasso.
Riforma pensioni: abolizione vitalizi non calendarizzata, per Richetti “grave”
La Stampa riporta le recenti dichiarazioni del deputato PD Matteo Richetti. “La scelta del Senato di non calendarizzare i vitalizi risulta grave e irresponsabile”. Il suo disegno di legge era ed è ancora un cavallo di battaglia di Renzi. Lo stesso Richetti è un fedele dell’ex premier. E proprio questa sua fedeltà potrebbe aver causato i dissidi interni al PD, che però di fatto hanno avvantaggiato gli espnenti del Movimento 5 Stelle. Alla fine, insomma, ha vinto la corrente guidata dal senatore Ugo Sposetti. Un suo emendamento infatti aveva cancellato i principi chiave del ddl, scatenando il plauso dei principali oppositori all’abolizione dei vitalizi parlamentari.
Riforma pensioni: quale futuro per il ddl Richetti?
Per Richetti quanto appena fatto dal Senato è una grossa e “grave responsabilità”. Quale futuro per il suo disegno di legge? Una mossa che apparentemente sembra disperata. Ovvero, l’inserimento entro il primo pomeriggio di oggi nella Legge di Bilancio in qualità di emendamento. C’entra poco e nulla con la Manovra, ma certamente alzerà i toni della discussione sul tema. Questa azione, infatti, andrà letta prevalentemente in chiave politica. Marcando così la scissione all’interno del PD e dando un segnale di forza per avvantaggiare la leadership renziana.
Riforma pensioni, ddl Richetti: parla Esposito
La Stampa ha ripreso anche le dichiarazioni di Stefano Esposito, senatore PD e fedele di Orfini. “Non tollero più che i colleghi usino l’argomento di una presunta incostituzionalità o del rischio di ricalcolo pensioni degli italiani per affossare questa legge”. Il riferimento è al principio di incostituzionalità che riguarda l’eventuale intervento sui diritti acquisiti, da leggersi come “vitalizi già in pagamento”. Quindi, Esposito rincara la dose, affermando che “con la Legge Fornero sono stati già messi in discussione i diritti acquisiti”. Dunque, per gli italiani è una regola che vale e per i parlamentari no? La battaglia su questo fronte è appena cominciata e sarà discussa all’interno del PD lunedì prossimo, quando Renzi rientrerà nella capitale.