Meme, politica e Negroni: dialogo con i Socialisti Gaudenti
“Siamo a favore delle maratone notturne, sia in Parlamento sia in discoteca. Non più nemici, non più frontiere, solo ai festini bionde o straniere.” A leggere questa citazione, probabilmente, vi starete domandando da quale film, da quale parodia o da quale programma satirico sia uscita. Niente di tutto questo. Ad affermarlo nel loro Manifesto ufficiale, sono infatti i Socialisti Gaudenti.
Se provate a fare una piccola ricerca su Facebook o su Internet, vi imbatterete in una pagina che ha raggiunto più di 105 mila likes sulla piattaforma di Mark Zuckerberg e i cui post ottengono sistematicamente una quantità enorme di “Like” e condivisioni.
Dando un’occhiata alla pagina, vi imbatterete sin da subito in un grande faccione, anzi un mezzobusto. La figura è quella di Bettino Craxi, storico e discusso leader del defunto Partito Socialista Italiano, che imbraccia fieramente un Negroni. È questa l’immagine di copertina che campeggia in bella vista.
I Socialisti Gaudenti sono uno dei nuovi fenomeni (di successo) della comunicazione e della satira politica sul web. L’exploit nasce principalmente dalla loro produzione industriale di meme.
Meme, politica e Neuroni: L’intervista ai Socialisti Gaudenti
I Gaudenti però non sono solo questo. La pagina è divenuta un vero e proprio spazio di confronto. I simpatizzanti dei Socialisti Gaudenti, infatti, rappresentano nelle loro sfaccettature politiche la frammentazione della sinistra. Oltre alla pagina, è nato pure un gruppo, il “Bar”, luogo di discussione e dibattito. Al suo interno ci sono le varie anime della sinistra: i compagni gaudenti che postano le foto dei cocktail e degli aperitivi; i socialisti duri e puri; i delucasessuali, devoti alla figura istrionica del governatore campano; la minoranza civatiana, immancabilmente, e tanti altri pezzetti di quella sinistra divisa che però trovano nei Socialisti Gaudenti e nel “Bar” una ragione per stare uniti: Maria Elena Boschi.
Scherzi a parte, il fenomeno Socialisti Gaudenti può rientrare nel più grande fenomeno di peopolisation e disintermediazione della politica contemporanea. Una trasformazione profonda ed interessante, che ha messo e mette in discussione i confini del dibattito politico. In tutto ciò, i Socialisti Gaudenti, come altre esperienze di questo genere – Logo Comune, Korbopapero 900, per citarne alcune – vanno capite ed interpretate. Tanto più, se si pensa che Facebook negli ultimi giorni ha minacciato la chiusura della stessa pagina dei Socialisti Gaudenti.
Per questo motivo, noi di Termometro Politico li abbiamo contattati.
Intervista tra meme e politica
Cari Socialisti Gaudenti, grazie di aver accettato le domande di TP. Nel corso di questi ultimi due anni, siete diventati un vero e proprio fenomeno del web. Per cominciare: chi siete? com’è nata l’idea di creare questa pagina?
Siamo cinque smandrappati, tutti più o meno di sinistra: Raffaele, che nel tempo libero cerca di laurearsi in ingegneria aerospaziale; Guglielmo, che sogna di essere il nuovo Roubini; Angelo, che ha accettato di far parte del gruppo solo per provare ad otterenere il numero della Boschi; Marco, l’unico tra noi ad avere qualche capacità nell’utilizzo dei programmi di grafica e un admin che vuol restare anonimo perchè dirige il socialismo mondiale.
L’idea nasce per gioco e in effetti ancora adesso è un gioco che ci è sfuggito di mano. All’epoca eravamo tutti più o meno militanti del pd ed era da un paio di anni prima che la pagina venisse aperta che usavamo l’hashtag #SocialistiGaudenti per criticare un partito sempre un po’ più bacchettone e sempre meno socialista. Quindi, la pagina nacque un po’ per caso e un po’ perché un nostro caro amico quando gli parlammo dell’idea ci disse “ma chi volete che si inculi una pagina che fa satira politica e esalta acriticamente il socialismo anni 80?”
Nel vostro manifesto predicate una “rivoluzione dei costumi”. Tra i vostri connotati fondamentali avete la “gaudenza” e l’essere di sinistra. Ci spiegate brevemente l’idea di “gaudenza”? Come essa si può associare allo spirito di sinistra?
Siamo stufi della politica che insegue l’antipolitica. Quella che preferisce inseguire il taglio dei vitalizi piuttosto che, ad esempio, creare le condizioni per migliorare la qualità della vita dei lavoratori.
La gaudenza è uno stato dell’essere. Se ci perdessimo a discuterne a livello ontologico, ci ritroveremmo ad un Congresso di Sinistra Italiana. Per noi, significa avere la possibilità di bere Veuve Clicquot e sciabolare Dom Perignon in una Jacuzzi su una terrazza in Prati. Un po’ come nell’attico di Nouriel Roubini. Infatti, la nostra idea di socialismo è simile a quella di Olof Palme: noi siamo contro la povertà.
I meme politici sono al centro della vostra produzione satirica. A vostro parere, quanto questo strumento può essere un mezzo per avvicinare le nuove generazioni alla politica?
Su questo siamo molto scettici, secondo noi i meme funzionano benissimo per raccontare e perculare la politica. Però, per avvicinare la politica ai giovani occorre non solo parlare un linguaggio a loro comprensibile, come un tweet o un meme, ma soprattutto che questa torni ad occuparsi dei loro problemi e che dia loro almeno uno straccio prospettiva per il futuro. Parlando di sinistra, credere che Corbyn prenda la maggioranza del voto dei giovani inglesi non si spiega con la sua capacità di capire quando postare o meno una foto sull’Instagram, ma perché è uno dei pochi leader a prospettare loro un futuro diverso dal presente che stiamo vivendo. Non una cosa impossibile da fare.
Si parla di Renzi
Nell’aprile di quest’anno, Renzi ha elevato il ministro Martina come “vero capo dei Socialisti Gaudenti”. Chi è il politico di sinistra più gaudente? E perché proprio Pippo Civati?
Questa è una domanda a cui non possiamo rispondere almeno fino a quando Andrea Orlando è ministro della giustizia. Martina è molto simpatico e si è prestato molto sia al gioco che alle nostre battute.
Civati ci ha definiti simpatici stronzetti su reddit. Però, quasi nessuno si è mai lamentato delle nostre prese in giro.
Tra i vostri contenuti e memes si percepisce l’influsso dell’Indie italiano. Paragone azzardato: se prima erano Guccini e De Gregori, oggi i cantautori della sinistra sono Coez, Contessa e gli altri?
La situazione è un po’ più complessa. Diciamo che le loro parole, così come i versi più famosi di quelle canzoni, ci aiutano a descrivere la situazione politica in modo comprensibile anche ai più giovani.
Non vi chiederemo chi erano i Beatles, ma ascoltiamo sia De André che Contessa.
Coez è la rappresentazione plastica di quella che si definisce «musica pe’ scopà». Infatti, Silvano è uno degli artisti che abbiamo più ascoltato in questo 2017 oltre ad essere stati più volte ai suoi concerti, prima delle folle o più semplicemente di quando anche quelli più carucci di noi hanno ascoltato quella musica che regala amplessi low cost.
Però, la verità è disarmante, come o una cassa dritta o gli album de Le Luci della Centrale Elettrica, specialmente gli ultimi. In fondo crediamo che Vasco Brondi sia l’artista più portato a descrivere la nostra generazione.
Prendete Destini Generali, alti e bassi che ci permettono di superare le nostre crisi più intime. Così come diventa impossibile per la nostra generazione non pensare a Nel Profondo Veneto, comparsa nell’ultimo album di Vasco. Purtroppo, è difficile trovare tra i nostri coetanei un ragazzo che non conosca almeno una persona (solo una?) che si sia allontanata da casa per raggiungere qualcosa di più grande ed essere costretto a tornare ferito e fragile a casa, senza prospettive chiare e poco sostegno al di fuori del nucleo familiare. Anche qui, più politica per favore.
Infine, non possiamo dimenticare il nostro rapporto con Max Collini con cui abbiamo fatto anche due iniziative. Un genio.
Permetteteci di abusare dei vostri lettori e del tema della domanda per indirizzarmi ad una lettrice in particolare. Carolina, lascia Paradiso e vieni da me! Puntavamo su di te prima dei 1000 followers su Instagram.
La comunità dei Socialisti Gaudenti si estende progressivamente. Oltre alla pagina Facebook avete anche il gruppo chiuso, il “Bar”, in cui i simpatizzanti contribuiscono alla stessa esistenza della pagina principale. Per il futuro avete in mente nuovi obiettivi ed iniziative?
Per ora cerchiamo di non farci chiudere la pagina, ieri hanno sospeso un admin e bloccato temporaneamente la possibilità di pubblicare sulla pagina per un meme su Grasso in cui era presente la parola minchia. Speriamo di non dover chiudere a causa della polizia dei meme, questo dovrebbe far riflettere chi sostiene una legislazione più restrittiva su quello che viene pubblicato in rete. Noi saremmo molto preoccupati se una società privata come Facebook possa decidere arbitrariamente chi silenziare oppure che ci possa essere una sorta di buoncostume che stabilisce cosa è pubblicabile e cosa va censurato.
A parte questo con la pagina ci divertiamo molto e oltre questo non abbiamo molto altro ancora da chiedere, cioè una pagina nato per gioco che interagisce con ministri e segretari per noi è già qualcosa per cui fatichiamo a crederci
Per finire, detto fra noi: meglio Negroni o Negroni sbagliato?
Negroni. Questa era facile
P. S. Ci dispiace molto non aver pubblicato alcuna foto degli amministratori della pagina, ma Raffaele ci ha confidato: “Meglio i meme, che noi non siamo così belli”.