Corea del Nord, ultime notizie: guerra biologica è più probabile?
La Corea del Nord starebbe portando avanti lo sviluppo di un arsenale batteriologico; l’avvertimento questa volta proviene dagli analisti della difesa Usa. Secondo questi ultimi, infatti, il regime di Kim Jong un sta acquistando dei macchinari in grado di produrre, nell’ordine delle tonnellate, armi chimiche di livello avanzato. In realtà, non esistono prove concrete rispetto all’allestimento di un simile programma da parte dei nordcoreani.
Tuttavia, come ha riferito al Washington Post un ufficiale americano di cui non è stato diffuso il nome, “sappiamo che possiedono gli agenti chimici da vari segnali”. Dunque, per la fonte la domanda adesso sarebbe: “perché hanno sviluppato le conoscenze e acquistato i materiali ma ancora non hanno prodotto le armi?”.
Per i servizi americani e sudcoreani, Pyongyang possiede armi al vaiolo sin dalla prima metà degli anni 90. Inoltre, il Nord avrebbe condotto degli esperimenti con antrace, colera e peste. Detto ciò, è ovvio che le maggiori preoccupazioni della comunità internazionale rimangano tuttora rivolte al programma missilistico e nucleare. D’altra parte, il Pentagono prevede la vaccinazione contro antrace e vaiolo per le truppe stanziate nella penisola coreana.
Ora, secondo un recente report dell’Università di Harvard, i nordcoreani non sarebbero solo in grado di lanciare dei missili contenenti gli agenti patogeni. Stando agli esperti, avrebbero anche la possibilità di “inquinare” i rifornimenti idrici delle aree metropolitane del Sud. Sempre per i ricercatori, non si può escludere l’utilizzo di alcuni “vettori umani” delle sostanze tossiche. In pratica, degli agenti “dormienti” muniti dell’attrezzatura necessaria a diffondere dei gas mortali in zone molto popolate. Il livello è quello delle suggestioni, però, gli autori dello studio sono convinti che le armi chimiche siano ampiamente previste dal regime come prima risposta in caso di attacco dall’esterno.
Corea del Nord, ultime notizie: guerra biologica è più probabile?
Ora è doveroso fornire alcune precisazioni. Innanzitutto, è bene chiarire che, con tutta probabilità, una nazione “armata” come quella nordcoreana, tanto più nel momento in cui viene sempre più “minacciata”, contempla nel novero delle proprie possibilità di difesa anche l’uso di armi batteriologiche. Tuttavia, la probabilità che Pyongyang possa colpire con un attacco chimico il nemico di turno è bassa se non bassissima; che possa difendersi usando le BW lo è meno, ma si parla comunque di una probabilità vicina allo zero. Almeno allo stato dei fatti accertati e verificabili.
D’altra parte, nessuno – neanche i servizi di intelligence maggiormente coinvolti nel monitoraggio della situazione – ha al momento niente di più che prove indiziarie in merito. Da qui partono le elucubrazioni in primis del Dipartimento della Difesa americano e dei vertici militari Usa e poi il “sensazionalismo” di una certa stampa americana, anche quella di un certo “rango”. Quest’ultima ha una lunga tradizione di “cantonate”, per usare un eufemismo; soprattutto, quando si parla di armi chimiche, tante quante quelle prese da diverse amministrazioni di concerto ai propri strateghi.