Vannino Chiti: 72 seggi della Gran Bretagna a liste transnazionali
Vannino Chiti, presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea al Senato della Repubblica in quota Partito Democratico, all’interno della cornice del convegno ‘Brexit e crisi catalana: l’Europa di oggi tra sogno federalista e nuove frontiere nazionali’, parla delle gravi ferite che l’UE ha vissuto in questi ultimi anni. Il principale è l’uscita della Gran Bretagna dall’unione. L’altra è il rischio spagnolo: la scissione della regione capitanata da Barcellona.
Vannino Chiti e il federalismo
Chiti è un federalista convinto. A Roma parla del pericolo dell’ottica intergovernativa, quella del Consiglio Europeo. Quella per cui le decisioni sono in mano al rapporto fra i Capi di Stato e di Governo. Dunque, Chiti chiede un’importanza maggiore al Parlamento Europeo e soprattutto alla Commissione Europea: “un tempo, quando guidavo la Regione Toscana, se mi avessero chiesto qual è il luogo in Europa dove si prendono le decisioni, avrei detto la Commissione Europea, quella di Delors, quella di Prodi. Oggi, alla stessa domanda, risponderei senza dubbio il Consiglio Europeo”, che lo stesso ex Ministro ai Rapporti col Parlamento vorrebbe cambiare.
Vannino Chiti e gli Stati nazionali
E, infatti, non manca di rincarare la dose: “l’Europa è in una fase di declino fortissima. Bisogna avere il coraggio di dire che va cambiata l’Europa. Dare forza alla Federazione e ridurre i poteri degli Stati nazionali. Dobbiamo fare 27 politiche con l’Africa diverse? 27 politiche militari diverse?”. Domande retoriche.
Per Chiti, quindi, la sfida del nuovo millennio è quella della democrazia: “ha superato sfide complicatissime: il fascismo, il nazismo, lo stalinismo”. Per la democrazia si è lottato, si è combattuto. Si sono perse molte vite. Ma è una sfida per cui combattere: “la democrazia non è dei parlamentari e dei sindaci: è dei cittadini”. E rilancia la proposta del presidente della Repubblica francese Macron, circa le “convenzioni su tre quattro temi in cui vadano coinvolti i cittadini. Decidere quali siano, ma poi bisogna parlare e dialogare su alcuni temi concreti della vita dei cittadini”. Una volta lì, dovranno decidere loro.
Vannino Chiti rilancia
Vannino Chiti poi conclude con una proposta del Partito Democratico, che vuole rilanciare con forza: “i seggi della Gran Bretagna sono 73. Dove finiranno questi seggi alle prossime elezioni europee? Si possono totalmente annullare. La nostra proposta invece è quella di annullarne una parte e la restante dedicarla solo ed esclusivamente a delle liste transnazionali. Non nazionali, non di partiti, bensì liste che coinvolgano candidati di diversi paesi. E il capolista sia candidato Presidente della Commissione Europea”. Quella Commissione che per Chiti è un gran rimpianto: in quanto, troppe volte è stata svuotata di poteri e forza.