Alla Camera approda il ddl sul prestito ipotecario vitalizio
E’ stato approvato in commissione finanze il disegno di legge di iniziativa parlamentare proposto da Causi (PD) sulla possibilità di monetizzare il valore di un immobile. La proposta passa ora alla Camera.
Il disegno di legge del parlamentare del PD è ispirato ad un prodotto finanziario, il prestito ipotecario vitalizio, molto in voga nel sistema anglosassone. La proposta vuole dare la possibilità agli over-65 di contrarre un prestito fino al 40% del valore dell’immobile ipotecato. L’idea alla base della creazione di questo nuovo strumento finanziario è che troppe volte i pensionati, vittime di pensioni bassissime e ‘colpevoli’ di non poter aiutare un figlio ad avviare una nuova attività, fanno scelte traumatiche. A volte vendono l’immobile, spesso troppo grande per una coppia di anziani, e ne comprano uno più piccolo ma la possibilità di cambiare quartiere o città, per persone che magari sono nate e cresciute in quello stesso posto, può essere estremamente traumatica. Altra possibilità, ad oggi, è vendere l’appartamento in nuda proprietà, ovvero incassare il valore della vendita dell’immobile ma occuparlo fino alla dipartita, lasciando, però, a bocca asciutta gli eredi e mostrando tutta la propria debolezza economico finanziaria ai vicini.
Il disegno di legge di Causi, invece, dà la possibilità alle banche di offrire un nuovo servizio, il prestito ipotecario vitalizio, appunto. La coppia di anziani over-65 potrà avere una somma di denaro in prestito che varia dal 18 al 40% del valore dell’immobile, su cui viene aggiunta un’ipoteca. Il tetto massimo del prestito erogabile è assegnato in base alle prospettive di vita del richiedente, in base all’età e allo stato di salute. L’immobile, in questo caso, rimane di proprietà degli anziani, che dovranno ripagare solamente la somma presa in prestito con gli interessi. Verosimilmente, questo sarà un ‘problema’ degli eredi, i quali avranno due possibilità: o liquidare debito e interessi alla banca, mantenendo la proprietà dell’immobile; oppure vendere la proprietà e liquidare la banca, mantenendo però il surplus. A protezione dei clienti, comunque, c’è il vincolo di non poter richiedere una somma superiore alla cifra di vendita dell’immobile. In pratica, anche se tra prestito erogato e interessi si supera il valore di vendita dell’immobile, la banca potrà rivalersi solo ed esclusivamente sulla liquidità acquistata dalla vendita dell’immobile stesso, senza potersi rifare sui beni degli eredi.
Sono già state fatte delle simulazioni per provare a calcolare la grandezza del prestito da richiedere in base alla condizione dei richiedenti. Con una casa dal valore di 300mila euro, si stima, si potrà ricevere un prestito fino a 54mila euro. Una coppia di anziani di circa 80 anni, con un’immobile di circa 1 milione di euro, potrà ottenere un prestito fino al 30% del valore dell’immobile, cioè oltre 300mila euro.
In precedenza, comunque, non c’erano divieti sulla possibilità di fare questo tipo di operazioni. Ma con il ddl sono state abbattuti tutti gli ostacoli che potevano incontrare le banche. Innanzitutto è stata abbassato allo 0.25% sul valore del prestito erogato la tassa di ipoteca, più bassa rispetto al precedente tasso. Inoltre, sempre a garanzia dell’istituto erogante, sono stati inseriti dei vincoli, come l’impossibilità di vendere l’immobile ipotecato fino alla dipartita dei contraenti.
Francesco Di Matteo