M5S spaccato: Di Maio al centro delle polemiche
Il M5S sembra spaccato al proprio interno. Ne avevamo già parlato ieri, ma quest’oggi sembrano essere più evidenti le problematicità. In effetti la riunione di ieri sera dei deputati pentastellati non ha sopito le polemiche interne circa il dialogo col Partito Democratico sulla legge elettorale.
L’assemblea dei membri M5S di Montecitorio, infatti, non ha calmato le acque: dopo aver trattato i temi all’ordine del giorno (decreto Madia, varie proposte di legge ed altro ancora), la palla è passata al rapporto con Renzi e col Pd. Da una parte i conservatori, dall’altra gli eretici. Di Maio è il centro delle critiche. Nonostante il divieto di Grillo di andare in televisione, pochi giorni fa il vice presidente della Camera è stato ospite di Enrico Mentana su La7. E non è finita: lui e Danilo Toninelli (l’uomo M5S delle riforme) sono stati criticati per essersi eccessivamente genuflessi nei confronti del premier. Per questo Di Maio leader dei grillini di Montecitorio è mal visto, sostiene un parlamentare 5 stelle: “le tensioni – dopo l’assemblea – restano e sono destinate ad aumentare anche perché l’ascesa di Di Maio non è mai stata legittimata dall’assemblea. Prima riferimento per la squadra erano i capigruppo e non a caso era prevista la rotazione trimestrale per evitare personalismi e leadership. Ora è evidente che non è più così, qualcosa è cambiato”. Anche i fedelissimi Laura Castelli, Giulia Grillo, Carlo Sibilia e Silvia Benedetti sono stati critici verso la linea del Movimento fondato dell’ex comico genovese: il doppio turno dell’Italicum, infatti, scontenta più parlamentari.
Due ‘eretici’, che hanno preferito restare nell’anonimato, hanno affermato come “se prima le decisioni venivano prese dall’assemblea o calate dall’alto e comunicate via blog , adesso qualcosa è cambiato, perché la decisione alla fine l’hanno assunta loro, senza alcun confronto con noi altri” e “ormai siamo al tutti contro tutti”. Affonda anche Walter Rizzetto, deputato friulano: “se stiamo diventando un partito, allora diciamolo chiaramente ed ognuno ne trarrà le proprie conseguenze”. Tra ortodossi e ‘ribelli’ c’è, invece, chi cerca di ricomporre le fila: è Alessandro Di Battista, trai più noti del M5S. Il suo intervento ha richiamato all’unità ed alla compattezza il Movimento. Una via che più vogliono seguire, ma che, a causa di fibrillazioni varie, mancati contatti con Grillo e Casaleggio, rischia di restare inascoltata.
Daniele Errera