I bollettini del cosiddetto canone speciale “non sono ingiunzioni di pagamento, non solo perché non ne condividono né la forma né le modalità di notificazione, ma soprattutto perché non contengono alcuna intimazione di pagamento”. Parola del dg Rai Luigi Gubitosi che, con una lettera al vetriolo, risponde al Presidente della Commissione di Vigilanza Roberto Fico (M5S) sul caso del “canone speciale”. La sollecitazione era arrivata in settimana dal quotidiano berlusconiano il Giornale che aveva accolto il dissenso da parte di molti imprenditori costretti a pagare il canone pur non possedendo una televisione in azienda o in studio, tassando gli altri possibili strumenti (pc, tablet…) in grado di ricevere i segnali tv.
Oggi è arrivato il dietrofront da parte di Viale Mazzini. “Il testo infatti- spiega nella lettera Gubitosi – si sostanzia nella mera informativa circa gli obblighi che per legge conseguono all’eventuale detenzione di apparecchi televisivi. Più nel dettaglio, in nessun passaggio della lettera in questione la detenzione è presunta: al contrario testualmente si invita il destinatario ad effettuare il pagamento solo nel caso in cui detenga l’apparecchio”. Eppure circa due settimane fa, i bollettini da 407 euro erano già arrivati in aziende o studi privati e la reazione di artigiani, commercianti e professionisti non si era fatta attendere. Il 27 giugno il Giornale aveva titolato: “Estorsione della Rai”. Seguiva un articolo ricco di proteste e piagnistei, con provocazioni di imprenditori del tipo “non la pagherò mai, ora mi vengano pure a prendere”. Insomma, lo sdegno era elevato ma oggi la Rai sembrerebbe aver messo tutto a tacere.
In una parte della lettera, Gubitosi ha inoltre attaccato la stampa rea di disorientare gli abbonati sul pagamento del canone Rai. La risposta è arrivata da Michele Anzaldi (Pd, quello che si lamentò per l’imitazione di Virginia Raffaele alla Boschi): “le parole di Gubitosi sono molto gravi. È inaccettabile che la Rai dia la colpa alla stampa, cui invece occorre rendere merito. Chiederò in ufficio di presidenza che la Vigilanza approfondisca la questione”. E per ultimo non poteva mancare anche il commento di Maurizio Gasparri (FI) che sulle questioni riguardanti il servizio pubblico è sempre in prima fila: “la lettera di Gubitosi sulla questione del canone speciale è pura burocrazia” e “perché Gubitosi non ammette che quello del canone speciale è un pasticcio e che l’invio di un bollettino con marcato l’importo è di fatto un’ingiunzione di pagamento?”.
Giacomo Salvini