Sondaggi politici Pew, per gli italiani si stava meglio 50 anni fa, siamo tra i popoli più negativi
Siamo tra i più pessimisti al mondo, lo sapevamo. E anche tra quelli che ritengono che in fondo si viveva meglio 50 anni fa.
E’ chiaro, la mente umana tende a filtrare e trattenere soprattutto i ricordi migliori del passato. A non fare una valutazione razionale ma più sentimentale. Ma la correlazione tra queste valutazioni e la situazione economica è certamente chiara.
Non è un caso che assieme all’Italia secondo il sondaggio di Pew Research vi è Argentina, Messico, Venezuela, Paesi che hanno vissuto crisi socio-economiche negli ultimi decenni. Dei declini rispetto agli anni ’60. La stessa cosa può dirsi per i Paesi arabi, infatti la Giordania è nel novero delle nazioni più nostalgiche.
Nel nostro Paese sono il 50% coloro che pensano si stesse meglio 50 anni fa e solo il 23% pensa sia meglio ora. In Venezuela il confronto è 72 a 10.
In media nel mondo invece i positivi superano i negativi 43 a 38.
Sondaggi politici, dall’Asia del boom economico, al mediterraneo depresso
Questo soprattutto per il ruolo dell’Asia. In Vietnam l’88% ritiene si stia meglio rispetto all’epoca in cui del resto vi era una guerra sanguinosa in quella parte del mondo.
Anche in India, Corea del Sud, Giappone prevalgono le opinioni positive, tra il 65% e il 70%
Non solo però. E’ così anche in Germania, nei Paesi Bassi, in Svezia, in Polonia, i Paesi europei più di successo in economica negli ultimi anni. E a sorpresa anche in Spagna, dove pure si supera il 60% di opinioni positive. Probabilmente perchè il confronto è con il periodo della dittatura franchista.
Vi è poi la Turchia, in cui soprattutto i più religiosi pensano vi sia stato un netto miglioramento. Positivi anche in Canada, Israele, Russia, sopra il 50%.
I pessimisti prevalgono in alcuni Paesi africani, nonostante la crescita economica. In Senegal, Nigeria, Kenya, ove sono più del 50%. E poi in Ungheria, Libano, Perù, Grecia. Ma anche in Francia, con il 46% contro il 33% e in USA, con il 41% contro il 37%
