Abolizione vitalizi: M5S presenta istanza urgente per l’approvazione
Era lo scorso lunedì quando saltava l’abolizione definitiva dei vitalizi ai parlamentari. L’emendamento alla Legge di Bilancio 2018 non ha infatti superato, in commissione Bilancio di Montecitorio, il vaglio delle ammissibilità; ma il M5s non ci sta. I grillini hanno infatti presentato oggi una istanza al fine di inserire nuovamente – e d’urgenza – il provvedimento nel calendario lavori del Senato.
Abolizione vitalizi, M5s: “E’ il nostro regalo di Natale”
“Il MoVimento 5 Stelle ha depositato una istanza mediante la quale ha chiesto in via d’urgenza di inserire nel calendario dei lavori d’Aula l’abolizione dei vitalizi e dei privilegi dei politici. La richiesta dovrebbe essere votata oggi in Aula del Senato. E’ l’ultima occasione per ripristinare giustizia, equità e dignità e il nostro regalo di Natale per gli Italiani. Sempre che qualcuno non abbia il coraggio di portarlo via da sotto l’albero”. E’ questa la dichiarazione di Giovanni Endrizzi, capogruppo del M5s a Palazzo Madama.
D’altronde lo stop di lunedì scorso ad uno dei provvedimenti più cari ai pentastellati aveva creato uno scontro politico con il Pd, accusato – insieme ad altri partiti – di non voler rinunciare ai privilegi parlamentari. Questo infatti l’attacco dei grillini della commissione Affari Costituzionali: “E’ vergognoso dichiarare inammissibile l’abolizione dei vitalizi e il taglio delle indennità. La verità è che la maggioranza, in Parlamento, ha voluto definitivamente affossarne l’abolizione. Il Pd e i vecchi partiti non vogliono rinunciare ai privilegi. Renzi, Richetti e compagnia bella sono dei bugiardi“.
Abolizione vitalizi, Richetti: “Competenza del Senato”
Ed è stato proprio Matteo Richetti a rispondere al M5s, dal momento che lui è il primo firmatario di un ddl che prevede l’abolizione dei vitalizi passato alla Camera e in attesa del vaglio del Senato; “A differenza dei grillini – ha scritto Richetti – ho proposto e fatto approvare la legge alla Camera. Ho provato, pur sapendo che il rischio inammissibilità era alto perché già formulato al Senato, a inserire la legge nella manovra di Bilancio. E la Camera, non il Pd l’ha dichiarato inammissibile”.
Secondo il portavoce Pd “chiudere questo percorso compete” ormai a Palazzo Madama; “che, lo voglio ricordare – ha poi aggiunto – non ha nemmeno adottato la delibera di taglio drastico del vitalizio che la Camera ha approvato mesi fa. Portando a motivazione che stava arrivando la legge. Si decidano: taglio o ricalcolo. Una delle due. L’immobilismo non è dato. Se non in un atteggiamento a dir poco vergognoso”, è stata la sua conclusione.