Question time per “Una foto diversa della prima Repubblica. Ogni giorno”

Pubblicato il 14 Dicembre 2017 alle 18:13 Autore: Alessandro Faggiano
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Question time per Una foto diversa della prima Repubblica, ogni giorno

Nella quinta puntata dello Speciale Social Network, ci imbattiamo in un una delle migliori pagine Facebook dedicate alla politica. Un’ironia raffinata; un melanconico sguardo rivolto verso un passato indorato e contrapposto alla decadenza dell’ultimo quarto di secolo. Una foto diversa della prima Repubblica. Ogni giorno, è un esperimento ben riuscito di alchimia tra il serio e il faceto e che, per giunta, offre alcuni aneddoti davvero interessanti. Il piatto principale: una serie di rare foto dei tempi della prima Repubblica, con note raffinate e impreziosite da una community decisamente attiva.

Question time  ai primo-repubblicani di “Una foto diversa della prima Repubblica, ogni giorno”

Come e quando nasce l’idea di creare questa pagina?

La pagina nasce per caso, due anni e mezzo fa. Sulla falsariga de ‘La stessa foto di Toto Cutugno tutti i giorni’ pensavo di fare ‘La stessa foto di Cirino Pomicino tutti i giorni’ poi, considerata la mole del mio Archivio e la passione per quegli anni ho pensato che valesse la pena cambiare la foto ogni giorno e provare a ribaltare la cattiva stampa di cui godeva la prima Repubblica: quella di vituperio d’ogni vizio scegliendo al contrario di glorificarla acriticamente.

Chi e quanti siete? Quali sono i vostri ruoli?

In una politica fortemente individualista mi piace usare il ‘noi’ per dare il senso di comunità e di collettivo ma in realtà sono da solo. Sono un modesto travet di provincia con due grandi passioni, entrambe non corrisposte: la politica e la storia. Diciamo che UfddpR.Og. è un partito personalistico ma che almeno si vergogna di esserlo.

Diamoci del tu allora. Credevi in un successo simile per la  pagina?

Onestamente no. Pensavo di arrivare a un centinaio di like e invece la pagina forse ha intercettato quella particolare forma di nostalgia per epoche non vissute che è una caratteristica della nostra epoca, anche in politica. Forse per il semplice motivo che è evidente ormai a tutti che si stava meglio quando si stava meglio.

Qual è stata la proposta più strana che ti sia arrivata?

La proposta più strana è stata sicuramente quando [OMISSIS] noto esponente di [OMISSIS] mi ha mandato un messaggio chiedendomi di [OMISSIS] in occasione di [OMISSIS] in cambio di una consistente ricompensa economica. La mia ferma moralità primo-repubblicana mi ha imposto di rispondergli che il prezzo era decisamente troppo basso e purtroppo [OMISSIS] non ha rilanciato.

C’è stato un post, una immagine o un video che hanno generato reazioni spropositate, polarizzando l’opinione dei seguaci primo-repubblicani?

La cosa di cui vado più fiero è che tendenzialmente chi commenta sulla pagina tende ad avere un contegno primo-repubblicano e raramente si verificano flame o si materializzano troll. Naturalmente ogni tanto mi accusano di essere politicamente tutto e il contrario di tutto ma la verità è che io, pur avendo nella realtà una mia posizione politica tutt’altro che cerchiobottistica, sulla pagina tendo a praticare un sano ed equilibrato cerchiobottismo dialettico, cercando di non essere mai fazioso. O non troppo almeno.

Credi che il rimpianto verso la 1° Repubblica sia serio o faceto?

Credo sia seriamente faceto o che sia molto faceto ma contenga un fondo di serietà perché se in molti casi “il fascino del passato risiede solo nel fatto che è passato” nel caso della politica credo che il paragone tra il passato e il presente sia davvero impietoso per il presente. Naturalmente non credo che la colpa sia tutta e solo dei politici attuali, ma certo loro ci mettono davvero poco per mitigare il rimpianto per il passato.

“Berlusconi come Fanfani. D’Alema è un Andreotti con le vibrisse al posto della gobba”

Dovessi fare una sovrapposizione tra primo e secondo-repubblicani, quali sarebbero i corrispettivi dei maggiori leader politici di oggi? (es. Di Maio, Renzi, Bersani ecc.)

Proviamo. Di Maio è un unicum, nel bene e nel male, nella storia politica del nostro paese così come un unicum è Silvio Berlusconi che può però essere paragonato a Fanfani per la sua innata capacità di rinascere tutte le volte uguale e diverso da sé stesso oltre a condividere con il secondo Cossiga una certa follia di stampo erasmiano e con Achille Lauro l’approccio imprenditoriale alla politica (mentre nella prima Repubblica prediligeva l’approccio politico all’imprenditoria).

D’Alema è un Andreotti con le vibrisse al posto della gobba (naturalmente questo per noi è un complimento). Gentiloni è un Rumor ancor meno spumeggiante (anche questo è un complimento). Salvini è il primo Bossi ma con meno idealismo e con uno smartphone in mano. Minniti è un Pecchioli che è riuscito ad arrivare al Governo. Bersani ha purtroppo inverato un vecchio detto del PCI: che agli emiliani bisognava affidare le feste dell’Unità e non il Partito che andava invece sempre affidato a chi veniva dal vecchio Regno di Sardegna (ovvero piemontesi, liguri e sardi).

Orlando, essendo ligure, per esempio poteva essere perfetto per quel ruolo avendo uno stile sufficientemente primo-repubblicano; così come ha uno stile sufficientemente primo-repubblicano, sull’altro fronte, Giorgia Meloni. Renzi ha l’attivismo di Fanfani senza avere le solide basi accademiche e culturali dell’aretino e come Fanfani (e D’Alema e Berlusconi) è destinato a una lunga presenza sul palcoscenico della politica, inframmezzata da qualche temporanea uscita di scena.

“Una foto diversa della prima Repubblica. Ogni giorno” azzarda un pronostico primo-repubblicano

 Toto-elezioni: chi vincerà e chi non-vincerà?

Un vecchio anedotto, in realtà probabilmente apocrifo o frutto di un’incomprensione, racconta che a un giornalista occidentale che gli chiedeva un parere sulla Rivoluzione Francese (accaduta quasi due secoli prima) Zhou Enlai avrebbe risposto: “È ancora troppo presto per poter formulare un giudizio!”. Bene, direi che è ancora troppo presto per poter formulare una previsione sulle prossime elezioni… Dovendo proprio azzardare una previsione direi che quasi sicuramente non le vinceranno La Mossa del Cavallo di Ingroia, il PDF di Adinolfi e Casapound.

Intervista ideata e realizzata da Alessandro Faggiano. Si ringrazia il fondatore e Segretario Generale di “Una foto diversa della prima Repubblica, ogni giorno” per aver risposto onestamente durante il question time. Puoi seguire UfddpR.Og. sia sua Facebook che su Twitter.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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