Bonus bebè 2018: estensione a tutte le madri, la sentenza

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Bonus bebè 2018: estensione a tutte le madri, la sentenza

Il “premio nascita” va concesso a tutte le mamme, anche a quelle straniere che non possiedono un permesso di soggiorno di lungo periodo. Finora l’Inps le aveva escluse dal novero degli aventi diritto al bonus una tantum di 800 euro. A dirlo una sentenza del Tribunale di Milano che, oltre a ordinare l’estensione del beneficio a tutte le mamme soggiornanti in modo regolare in Italia, ha giudicato “discriminatorio” l’operato dell’istituto di previdenza sociale.

Accolto, dunque, il ricorso presentato da Fondazione Piccini, Asgi e Apn. Ora, all’Inps toccherà revocare le circolari che bloccavano la concessione e comunicare l’estensione del premio attraverso il proprio sito. In sostanza, secondo i giudici, non può essere l’ente a decidere di escludere una categoria; a questo compete soltanto il giudizio sulle condizioni giuridico-fattuali previste dalla legge 232 del 2016 di chi fa domanda.

Bonus bebè 2018: estensione a tutte le madri, la sentenza

Per i legali delle associazioni che hanno presentato ricorso: “non è neppure necessario fare riferimento alle norme comunitarie che prevedono la parità di trattamento per i titolari di permesso unico lavoro; in questo caso è proprio la legge nazionale istitutiva a prevedere il beneficio con la massima ampiezza; persino senza alcun limite di reddito”.

“L’Inps si adegui rapidamente alla decisione del Tribunale” continuano. In tal modo, si eviterà “il diffondersi di un contenzioso oneroso e, soprattutto, ingiusto per la difformità di trattamento che verrebbe a crearsi in una materia così delicata tra chi agisce in giudizio e chi fa affidamento sulle erronee comunicazioni dell’ente”.

Adesso, concludono i legali, “è importante che tutte le donne straniere che si trovano almeno al settimo mese di gravidanza entro il 31.12.2017 facciano domanda all’Inps; al fine di poter beneficiare della decisione milanese che riguarda la «discriminazione collettiva»; quindi, tutte le donne straniere regolarmente soggiornanti in Italia; indipendentemente dal titolo di soggiorno”.

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