Pensioni ultime notizie: Ape volontaria da gennaio. Quanto costa davvero?
A gennaio 2018 partiranno le domande per Ape volontaria, cioè il prestito ventennale stipulato tra il pensionato e la banca. In settimana verranno firmati gli accordi definitivi con Abi e Ania per sancire le percentuali d’interesse o eventuali commissioni. Non c’è differenza tra lavoratori del settore pubblico, privati o autonomi. Nel dettaglio la riduzione sull’assegno finale dipende dai mesi di anticipo rispetto alla data di pensione di vecchiaia. Vediamo le percentuali e tutto quello che si deve sapere.
Pensioni ultime notizie: Ape volontaria, percentuali d’interesse
Secondo le ultime informazioni trapelate il Taeg dovrebbe essere del 2,75% al momento dell’erogazione; mentre al 2,85% in fase di ammortamento. Sono interessati alla misura i lavoratori nati tra il 1951 e il 1953 nel 2017. Invece l’anno prossimo la finestra riguarderà lo scaglione 1952 a 1955. In linea di massima si va da un minimo del 6% ad un massimo del 20% trattenuto sull’assegno netto.
Pensioni ultime notizie: quanto costa l’Ape volontaria
Una simulazione effettuata dal Centro Studi Itinerari Previdenziali spiega nello specifico quanto costa l’Ape volontaria. Volendo prendere come modello un assegno di 1300 euro è possibile sapere quanti euro verranno sottratti. Si va da un minimo di 42 euro ad un massimo di 253 euro. Nel primo caso si tratta di soli 6 mesi da restituire, invece il secondo caso 43 mesi che è il massimo richiedibile. Il capitolo dell’assicurazione non va sottovalutato; influiranno circa per il 30% dell’anticipo di mercato.
Pensioni ultime notizie: problema assicurazione e aspettativa di vita
C’è una discrepanza tra aspettativa di vita e assicurazione. Nel caso di domanda accettata a 63 anni e pensionamento effettivo a 66 anni l’assicurazione non dovrà pagare le ultime rate. Questo perché al termine della restituzione del prestito il soggetto avrà 86 anni, fuori quindi dall’aspettativa di vita. Attualmente per gli uomini è di 80,1 anni, questo vorrebbe dire quasi sei anni di mancata copertura in caso di decesso. Stesso discorso per le donne anche se l’aspettativa è maggiore.