Rinnovo contratto statali: assenteista penalizza tutto l’ufficio.
Oggi è un giorno importante per il rinnovo contratto statali, visto che è in programma l’incontro tra sindacati e Aran per volgere al termine la trattativa sul contratto per le Funzioni Centrali. Un contratto che poi dovrebbe fare da apripista agli altri comparti, quali scuola e sanità. Tuttavia, dopo la diffusione della bozza letta in anticipo dall’Ansa, c’è una novità che ha fatto storcere il naso ai sindacati. Ad esempio, la penalizzazione di tutto un ufficio per colpa di un collega che fa troppe assenze. Una misura approntata dal Governo per combattere l’assenteismo ingiustificato. Ma anche per responsabilizzare gli statali e conferire, a chi non ne avesse, un senso del dovere e della disciplina più spiccato. Il meccanismo sarebbe poi monitorato da un organismo di vigilanza rappresentato al tempo stesso da sindacati e componenti della stessa amministrazione.
Rinnovo contratto statali: Anief contrario alla proposta
La novità non è piaciuta per niente a Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, il quale ha parlato di vera e propria “caccia alle streghe”. Pacifico non manda giù l’idea che il Governo vuol far passare. Ovvero, che “i dipendenti dello Stato siano per definizione infedeli, furbetti e lassisti”. Per Pacifico occorrono dure punizioni per chi manca di fare correttamente il proprio lavoro, ma l’idea di generalizzare o “di fare di tutta l’erba un fascio” non è stata accolta bene.
Rinnovo contratto statali: ultimissime notizie
Aumento di 50 euro per tutti e altre novità. Di questo si discuterà oggi pomeriggio, in una riunione che rischia di diventare fiume quella tra Aran e sindacati. Perché sia il Governo sia le parti interessate vogliono chiudere in fretta. C’è il bisogno che la firma arrivi entro Natale, per far sì che a inizio 2018 scattino i reali aumenti. Che dovrebbero essere eguagliati a 50 euro per tutti, a quanto riporta il Sole 24 Ore.
Ma c’è un’altra novità destinata a far discutere, diffusa dal Corriere della Sera. Una novità che riguarda la pausa pranzo, il cui minimo previsto potrebbe scendere fino a 10 minuti. Infatti, attualmente gli statali hanno diritto a una pausa pranzo di almeno 30 minuti dopo 6 ore di lavoro continuativo. Ebbene, questo lasso di tempo minimo potrebbe essere drasticamente ridotto. E “una parte del sindacato potrebbe accettare perché verrebbe incontro all’articolazione dell’orario flessibile”. Tuttavia, ci sarebbe sempre il problema dei buoni pasto.
Insomma, sarà una giornata particolarmente interessante quella di oggi, mercoledì 20 dicembre. E in molti sperano decisiva.