Liga spagnola: VAR, unicorni, Goal Line ed altre figure leggendarie
VAR, VAR, VAR ed ancora… VAR. I lunedì degli appassionati e non solo ruotano tutti attorno a questa parola. Un semplice acronimo che continua a far discutere quanto quando qualcuno dentro al bar di paese sussurra la parola “governo”. Decine di anni implorando la moviola in campo ed ora che qualcosa si è smosso arriva il dietrofront di molti. “Meglio il calcio di prima”, “Meglio l’errore innocente”, dice ora chi per anni ha battagliato contro presunte ladrate. Se in Italia la volontà di tante persone è quella di tornare ai “bei vecchi tempi”, in Spagna avviene l’esatto opposto: vediamo perché.
Liga spagnola: nemmeno la Goal Line, il passato è presente
Nel massimo campionato spagnolo, da agosto ad oggi, sono diversi gli episodi che fanno storcere e non poco il naso a tifosi, giocatori, allenatori e società. Ma il problema principale nel paese iberico è quella arretratezza nel calcio, che paragonata appunto alle innovazioni tecnologiche anche del nostro paese, fa quasi sorridere. A non sorridere son quei giocatori che in questo primo scorcio di stagione si son visti non convalidare gol netti a causa della mancanza addirittura della Goal Line Tecnology, dispositivo che segnala all’arbitro di turno con una vibrazione sul suo cronometro il totale accomodamento del pallone dentro la porta.
La GLT debutta durante il mondiale per club 2012, salvo poi esser conosciuta dai più in tutto il mondo grazie alla sua presenza anche al mondiale brasiliano 2014. Fu introdotta per annullare definitivamente i cosiddetti “gol fantasma” ossia tutti quei palloni calciati verso la porta e che magari a causa dell’impatto contro la traversa o un qualsiasi altro ostacolo sono o non sono entrati del tutto.
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La sottile non differenza fra Liga spagnola e Serie B italiana
Pensare che il campionato che ospita i due più grandi club al mondo non possieda un briciolo di innovazione fa davvero strano. La stessa innovazione che manca ad esempio nella nostra serie cadetta, nella quale le lamentele sono sempre in crescita. Chiedere informazioni al delantero blaugrana Luis Suarez, che nel 2017 si è visto non convalidare due gol, tra cui quello più che clamoroso lo scorso fine gennaio, col pallone entrato di un metro ma non visto dall’arbitro e dai suoi collaboratori. Oppure il gol di Leo Messi contro il Valencia lo scorso 26 novembre a seguito di una paperaccia di Neto, gol impossibile da non vedere.
Anche Joaquin, capitano del Betis, non se l’è passata benissimo questo lunedì, complice una punizione fantastica, respinta dal portiere malagueño Roberto, ma solamente dopo aver varcato completamente quella linea di porta che in Spagna sta mietendo più vittime della peste nei Promessi Sposi.
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Liga spagnola: il Var prepara le valigie, sarà operativo dalla prossima stagione
Il señor Victoriano Sanchez Arminio, storico presidente della commissione tecnica arbitrale spagnola, lo scorso mese ha difatti annunciato che il VAR sarà presente su tutti i campi di Liga a partire dalla prossima stagione, anticipando di fatto l’ingresso della tecnologia di un anno. La Seconda Divisione dovrà invece aspettare una stagione in più. Tutto ciò con buona pace dei nostalgici.
Conclusione: la tecnologia sui campi da calcio è davvero fondamentale? Nì. Gli episodi sono tanti in tutto il mondo e chiunque può farsi un’idea. Quel che è sicuro è che non si elimineranno mai in nessun modo tutti gli errori, ma è altresì vero che ne evita parecchi e che in un modo o in un altro è un aiuto in più per l’arbitro, che essendo umano non è infallibile.
L’imparzialità è necessaria per par condicio. Ad ognuno le sue conclusioni.