Rinnovo contratto statali: aumento 85 euro, firmato l’accordo
Rinnovo contratto statali: aumento 85 euro, firmato l’accordo
Il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, dopo mesi e mesi di negoziato tra sindacati e Aran, è diventato realtà. “23 Dicembre 2017. Ore 03:56. Dopo quasi 10 anni di blocco contrattuale, è stato appena firmato, con le organizzazioni sindacali, il primo nuovo contratto dei dipendenti delle PA” recita il tweet con cui il ministro Marianna Madia ha dato l’annuncio. L’intesa raggiunta a notte inoltrata riguarderà quasi 250mila lavoratori e coprirà il triennio 2016-2018; è stata firmata solo da alcune sigle sindacali – Cgil, Cisl, Uil e Confsal – mentre è stata rifiutata da Usb, Cgs e Cisal. Nonostante ciò, l’accordo è destinato a fare da apripista per gli altri comparti.
A partire dalla busta paga di marzo 2018, i dipendenti pubblici si troveranno in busta paga un aumento medio di 85 euro lordi; poi a seconda del livello contrattuale si concretizzerà in aumento compreso tra i 63 e i 117 euro mensili. Nell’accordo è incluso, sempre a partire da marzo, anche un altro incremento per i livelli più bassi compreso tra i 21 e i 25 euro per dieci mensilità. Previsto anche un assegno sul salario accessorio per quanto riguarda le amministrazioni più “ricche”. Nulla è stato deciso, invece, in merito agli arretrati.
Confermato l’orario di lavoro che resta di 36 ore settimanali. Tutto resta uguale sul fronte delle tutele già garantite; a partire dall’articolo 18. Novità per quanto riguarda permessi e congedi: ampliate le tutele riguardanti l’espletamento di visite mediche, esami diagnostici e terapie. Ampliato anche il diritto allo studio dei dipendenti pubblici.
Rinnovo contratto statali: aumento 85 euro, firmato l’accordo
“Un contratto importante che apre la stagione dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego” commenta il Segretario Cisl Maurizio Petriccioli. “Positiva la possibilità di inserire nella contrattazione di secondo livello il welfare aziendale anche nel pubblico impiego” ha salutato con soddisfazione la firma il segretario Uil Antonio Focillo. “Siglata pre-intesa per il contratto delle funzioni centrali! Più diritti, più contrattazione, più salario” il tweet del segretario Cgil Susanno Camusso.
A fare da contraltare a queste dichiarazioni la netta bocciatura dell’accordo da parte dell’Usb: “brutto contratto per il Comparto funzioni centrali; insufficiente dal punto di vista economico a recuperare anche la sola inflazione registrata tra il 2010 e 2017. Usb già dalle prossime settimane avvierà la consultazione tra i lavoratori del comparto”.