Rinnovo contratto statali: aumento stipendio da marzo, l’accordo
Rinnovo contratto statali: aumento stipendio da marzo, l’accordo.
Si è chiusa la partita sul rinnovo contratto statali prima delle feste natalizie. Una sfida tesissima e incerta fino all’ultimo minuto quella tra governo e sindacati, con l’accordo finale che è arrivato proprio negli ultimi giorni utili prima della fine della legislatura. La novità principale relativa all’aumento stipendio sta nel fatto che i primi soldi arriveranno nella busta paga di marzo anziché a gennaio 2018. Dopo circa 9 anni di blocco contrattuale, è stata dunque messa la parola fine.
Rinnovo contratto statali: aumento stipendio, ultime notizie
250 mila dipendenti statali – quelli delle Funzioni Centrali – riceveranno in busta paga l’atteso aumento. Si è rispettato l’accordo siglato lo scorso 30 novembre 2016, con l’incremento di 85 euro medi lordi mensili. Medi significa che non tutti avranno quella cifra, che invece si bilancerà tra i 63 e i 117 euro. Tuttavia, per il 2018 uno speciale bonus relativo alle fasce di reddito più basse ha consentito un aumento medio più o meno omogeneo, con un extra tra i 20 e i 25 euro che porterà chi guadagna di meno a percepire lo stesso (mediamente) circa 85 euro.
Novità riguardano anche gli arretrati, che non saranno così elevati come ci si poteva aspettare. La forbice è variabile e cambia a seconda degli stipendi, se più alti o bassi. Nel 2016 infatti si va dagli 82 euro ai 159 euro di arretrati. Mentre per quanto riguarda il 2017, che comprenderà anche i primi due mesi del 2018 visto che gli aumenti partiranno da marzo, la forbice di arretrati varierà da 288 a 554 euro lordi.
Il contratto chiuso prima di Natale farà da modello anche per gli altri comparti, tra cui sanità e scuola. Anche per loro le cifre dovrebbero essere le stesse, come riporta Tecnica della Scuola. “Anche per docenti e Ata gli aumenti potrebbero decorrere quasi certamente da marzo. E anche per il comparto scuola gli arretrati non supereranno quelle cifre”.
Rinnovo contratto statali: ira di Brunetta contro Madia
Intanto su Twitter Renato Brunetta si è scagliato contro il ministro Madia. “Si vergogni!”, ha twittato. “Ha svenduto merito cedendo alla Cgil”. Adnkronos ha poi raccolto informazioni più ampie legate a questa protesta contro il rinnovo contratto statali. “Ha svenduto il merito, la trasparenza, la premialità, alla Cgil e alla loro bizzarra idea di pubblica amministrazione”.
Per il capogruppo di Forza Italia alla Camera, la PA voluta dalla Madia ha fatto tornare il Paese indietro di dieci anni. “La Pa di Brunetta aveva riconquistato un ruolo importante nella società italiana e aveva ricevuto l’apprezzamento dei cittadini. La PA della sinistra è stata appaltata al sindacato e all’opacità”. Per concludere, ha detto Brunetta, “le parole della Madia e l’esultanza della Cgil certificano il fallimento di una stagione che ha distrutto quanto il centrodestra aveva fatto di buono quando era al governo”.