Influenza dicembre 2017: sintomi e casi a rischio. In corso il picco
L’influenza dell’inverno 2017-2018 ha già messo a letto più di 1 milione di persone. Secondo le stime, da Natale a Capodanno, i casi influenzali colpiti dal virus H1N1 pdm 09 (A/Michigan/45/2015) saliranno a più di 4 milioni. A questi si aggiungeranno altri 8 milioni che si ammaleranno a causa di altri virus respiratori o parainfluenzali. Stando all’ultimo bollettino Influnet dell’Istituto superiore di sanità (Iss), sono i bambini sotto i 5 anni i più colpiti dal virus.
Circa 12,68 casi per mille assistiti, seguita da quella tra i 5 e 14 anni con 7,19 casi. Più bassi i valori nelle fasce più adulte, con 4,09 casi tra i 15 e 64 anni e negli anziani over 65 con 1,99 casi. Per quanto riguarda le regioni che hanno contato più influenzati, queste sono: Piemonte, Val d’Aosta, la provincia autonoma di Trento, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria.
Influenza dicembre 2017: sintomi e casi a rischio. In corso il picco
I sintomi dell’influenza di quest’anno sono sempre gli stessi: mal di pancia, febbre, astenia, dolori articolari. “Con una durata di 4 o 5 giorni – spiega Ugo Pancani, presidente dei pediatri aretini – ricordo che non servono affatto gli antibiotici.” Meglio puntare sulla prevenzione, soprattutto nel periodo dopo natale: lavarsi le mani, coprirsi la bocca con un fazzoletto o con il braccio quando si starnutisce o tossisce, e in particolare restare a casa quando si presentano i sintomi dell’influenza. A questo si aggiunga il ricorso al vaccino, rimedio più efficace secondo i dottori.
Influenza dicembre 2017: vaccino spesso necessario
La vaccinazione, avviata un mese e mezzo fa, è ancora in corso. Ed è consigliabile fino a fine dicembre, prenotandola presso il proprio medico di famiglia o il pediatra, a seconda dell’età di chi deve vaccinarsi. “Da novembre è partita la campagna per la vaccinazione antinfluenzale da parte dei pediatri – spiega ancora Pancani – sta riguardano un buon numero di bambini, i piccolissimi, fino a 5 anni di età, i fratelli di bambini piccoli e quelli che hanno le malattie croniche.”