Riforme, Calderoli di traverso “Italicum non passerà, è un porcellinissimus”
Roberto Calderoli e la legge elettorale. “Rispetto all’Italicum la nostra vecchia legge elettorale, che ho definito una porcata, era un fiorellino. L’Italicum è un Porcellinissimus. Però un conto è la legge elettorale, altra cosa sono le regole della Costituzione che devono servire per i prossimi cinquant’anni. Allora su queste non si può seguire l’orto. Ma non vedo padri costituenti in giro…”.
Roberto Calderoli, correlatore del disegno di legge costituzionale – in un’intervista a Repubblica – dice di aver dovuto “firmare per farmi dimettere dall’ospedale”, per tornare a Roma. Senza le modifiche di ieri in Commissione sul Senato, afferma, “ci sarebbe stata una preassegnazione dei seggi sulla base della consistenza numerica dei gruppi in consiglio regionale. Ma di fatto c’era un blocco, e a scegliere sarebbero stati i capigruppo consiliari. Ora è tutt’altra storia, è stato cambiato completamente, abbiamo evitato il pasticcio: sarà una legge a stabilire le regole, tenendo conto del voto espresso nell’ elezione regionale”.
Di chi era la colpa del ‘pasticcio’? “Il governo aveva accolto la posizione di Forza Italia“, risponde. “Renzi mi è simpatico – è il suo giudizio sul premier – ma non mi piace la politica degli annunci. Prima vengono i risultati. E lo voglio vedere alla prova della legge di stabilità. Sulla riforma costituzionale ci vorranno 4 o 5 passaggi, il traguardo credo si raggiungerà a metà 2015″. E sul negoziato con Berlusconi dice: “Sono inutili gli accordi bilaterali. Mi va su la pressione, quando sento parlare del ‘patto del Nazareno’. Intanto nessuno ha mai capito cosa c’è dentro. E poi sulla Costituzione non si possono fare accordi”.