Elezioni politiche 2018: scioglimento camere, gli aggiornamenti – LIVE
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19,05 Il governo, riunito a Palazzo Chigi in Cdm, ha confermato la data delle prossime elezioni politiche: si voterà, ufficialmente, il 4 marzo 2018.
18,30 Sergio Mattarella, ascoltati i due presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione. Questo è stato poi controfirmato dal premier Paolo Gentiloni. La XVII Legislatura è ufficialmente conclusa.
17,10 Il premier Paolo Gentiloni, a seguito di un colloquio durato circa un’ora con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha fatto ritorno a Palazzo Chigi. Ora Mattarella riceverà il presidente del Senato Piero Grasso e a seguire, in un incontro successivo, quello della Camera Laura Boldrini.
15,45 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo gli incontri istituzionali scioglierà le camere entro stasera. Poi nelle prossime ore il consiglio dei Ministri riunito a Palazzo Chigi deciderà la data ufficiale delle elezioni politiche 2018. Quasi certo il 4 marzo, ma non è escluso che il tutto possa slittare di una settimana.
11,55 Gentiloni chiude infine la conferenza celebrando l’Italia e i suoi progressi, ma non dimenticandosi dei passi avanti ancora da compiere.”L’Italia verso il voto è un paese con i postumi di una crisi gravissima, ma è un paese ammirato che merita fiducia. Il Paese più in salute del mondo, secondo Bloomberg. Le incognite e i rischi di instabilità non sono un’esclusività italiana e vanno affrontati con dignità, sobrietà, competenza e senso della misura. Se vogliamo influire nelle scelte geopolitiche europee dobbiamo essere competenti“.
“L’Italia non si mette in pausa. Sarà Matterella a dettare tempi e modi dei prossimi passaggi istituzionali. Vi assicuro che il governo non tirerà i remi in barca. Il governo governerà” ha poi concluso Gentiloni.
11,50 Infine il capitolo diritti, che Gentiloni ha definito “purtroppo incompiuto ma storico“. Ha quindi passato in rassegna, anche qui, tutti gli obiettivi raggiunti, anche quando lui era ancora ministro degli Esteri; l’anno scorso le unioni civili, quest’anno il reato di tortura, la spinta contro la violenza sulle donne, la legge sui minori non accompagnati e il biotestamento. “Sono contento di essere stato premier di un governo che ha approvato il biotestamento”, ha dichiarato Gentiloni.
E sulle riforme: “Abbiamo fatto un ottimo lavoro di implementazione di riforme pensate dai governi precedenti. Il governo Renzi ha messo in campo un dinamismo e una capacità di riforme straordinaria e rilevante. Infine, ma in cima alla nostra agenda, ci sono le zone colpite da eventi sismici senza precedenti. Come senza precedenti sono norme e provvedimenti messi in campo in questo senso. Sono tranquillo sui tempi di realizzazione. Vi chiedo aiuto qui, solo su questo, per mettere in luce i segnali di ripresa. Penso non sia solo un dovere del governo; dare una speranza e mettere in evidenza la ripresa credo sia un dovere dell’intera comunità nazionale“.
11,45 Sul piano sociale invece, il premier ha ricordato il grande obiettivo del reddito d’inclusione (ReI). “Rivendico lo slancio al sud – ha poi aggiunto – le assunzioni, le attività di rammendo delle periferie (e qui ha citato il celebre architetto Renzo Piano), l’obbligatorietà dei vaccini.”
Rilevante anche l’intervento sull’immigrazione. “Il 2017 è stato un anno di svolta sui temi migratori e di contrasto al traffico degli esseri umani”, ha infatti dichiarato Gentiloni nell’introdurre l’argomento. “Siamo orgogliosi della nostra capacità di accoglienza. Orgogliosi di aver dimostrato la possibilità di infliggere duri colpi ai trafficanti. Questa capacità è apprezzata in Europa. Abbiamo assistito ad un epocale passaggio dalle migrazioni incontrollate a quelle controllate e sicure. Chi parla di cancellare il tema delle migrazioni, non conosce l’Africa e i tempi necessari per questi processi. 70% in meno di arrivi, ad oggi. Con una diminuzione drastica delle morti in mare. I rimpatri dalla Libia sono diminuiti. Abbiamo dimostrato che c’è una strada seria da percorrere, per gestire in modo umano questa criticità. E questa strada merita un sostegno generale.”
11,40 Gentiloni ha poi ricominciato a guardare agli affari interni e ai traguardi raggiunti in termini di crescita nel nostro Paese. “Accompagnare la crescita non aumentando le tasse sembra facile ma non lo è. La crescita ha preso un buon ritmo, è al doppio delle previsioni. Il fanalino di coda dell’Europa non siamo più noi. Siamo indietro rispetto alla media dell’Eurozona, non c’è dubbio. Ma questo divario si è ora dimezzato”.
Per quanto riguarda invece lavoro e occupazione il premier ha confermato che “il tasso di occupazione è aumentato ma è ancora bassissimo. Bisogna insistere, c’è poco da scherzare”. Ad essere migliorato è l’export, settore economico in cui l’Italia sembra eccellere. Poi Gentiloni è passato a un’altra nota dolente, cioè la questione banche. “Siamo intervenuti con decisione sulle più importanti crisi bancarie – ha detto il premier – c’è chi dice che abbiamo messo soldi pubblici, regalandoli alle banche, ma si è trattato di salvare il risparmio e l’economia. C’è chi dice che le banche italiane restano un problema, io rispondo cerchiamo di non crearcelo da soli questo problema; il sistema italiano sta riducendo i propri crediti deteriorati. Lasciate lavorare questo sistema e noi vigileremo affinché l’attività di risanamento prosegua e nel modo necessario”.
“Completano il lavoro economico – ha proseguito il presidente del Consiglio – il rinnovo dei contratti pubblici”. Poi Gentiloni ha ricordato una delle più grandi imprese del suo esecutivo: Impresa 4.0, un progetto tutto incentrato sull’innovazione. “La sfida è enorme ma alla nostra portata. Vogliamo portare la competitività italiana nei decenni futuri. Le imprese di piccole e medie dimensioni devono crescere con l’innovazione, per diventare grandi”.
11, 35 Poi, per quanto riguarda il contesto europeo e internazionale, il premier ha anche qui tirato le somme. “L’anno che sta finendo è stato un anno che aveva molte aspettative dal punto in vista internazionale. A consuntivo credo che possiamo dire che dopo la brexit l’incontro e la dichiarazione unanime di Roma sia stato un punto di svolta. Non abbiamo risolto i problemi dell’Unione europea, ma l’atmosfera è quella di un’inversione di tendenza. Mi auguro che il 2018 possa confermare questi progressi”.
“Il 2017 – ha poi aggiunto – è stato quello della sconfitta dell’Isis, e anche il nostro paese ha dato un contributo rilevante. Io ne sono orgoglioso”. Ad ogni modo, il premier ammette che nonostante i passi avanti “il mondo rimane segnato da una contraddizione forte, quella cioè tra una condizione economica in ripresa in diverse aree del mondo e una grande imprevedibilità geopolitica”.
11,30 A seguire Gentiloni ha ringraziato tutta la macchina istituzionale, puntualizzando la reale attività politica conseguita. “Non abbiamo tirato a campare. Il mio governo ha forse fatto pochi annunci ma non ha preso poche decisioni. Per questo fatemi ringraziare maggioranza e parlamento. E il governo. Io ho potuto contare su ministri e ministre di grande qualità che hanno fatto un lavoro straordinario a conferma che in Italia c’è una sinistra a disposizione del paese. Tutto ciò si è visto in questa travagliata legislatura”.
Elezioni politiche: Gentiloni da Mattarella nel pomeriggio
11.20 E’ iniziata la conferenza stampa di Paolo Gentiloni. Subito il premier ha passato in rassegna tutti gli obiettivi raggiunti, ricordando anche il difficile contesto in cui si è trovato a governare. “Ritengo importante aver raggiunto questo obiettivo fondamentale, cioè arrivare alla conclusione ordinata della legislatura. Questo è un momento delicato per la nostra economia. Questa legislatura è stata fruttuosa, oltre che travagliata.
L’Italia si è rimessa in moto dopo aver affrontato la sua più grande crisi, ed il merito è delle famiglie, delle imprese, di chi studia e di chi si prende cura delle persone. Lo ha fatto, quindi, per merito degli italiani. Credo che non dilapidare questi sforzi sia il primo impegno che la politica deve assumersi”. Alla prossima legislatura Gentiloni lascia quindi l’impegno di “proseguire in questi sforzi, per il lavoro, per ridurre le disuguaglianze”. Nell’agenda della prossima legislatura non possono mancare le riforme”, ha poi aggiunto.
Elezioni politiche 2018: scioglimento camere, diretta live
Dopo quasi un mese di ipotesi su quale sarebbe stata la data di scioglimento delle Camere e, di conseguenza, quella delle nuove elezioni politiche, oggi – 28 dicembre 2017 – abbiamo la conferma definitiva. Nel corso del pomeriggio di oggi infatti il Capo dello Stato Sergio Mattarella porrà fine alla XVII Legislatura; ciò avverrà naturalmente a seguito della usuale conferenza stampa di fine anno del premier Paolo Gentiloni.
Elezioni politiche, l’iter dello scioglimento delle Camere
Perciò – dopo cinque anni in cui si sono susseguiti ben tre diversi esecutivi – Mattarella firmerà il decreto di scioglimento di Camera e Senato, il quale verrà controfirmato dal presidente del Consiglio. Quest’ultimo, insieme al ministro degli Interni Marco Minniti, avrà poi il compito di stabilire la data delle nuove elezioni politiche; che con tutta probabilità si terranno il prossimo 4 marzo 2018.
Il governo di Gentiloni rimarrà comunque in carica per la gestione degli affari correnti e per garantire la continuità istituzionale e la stabilità. La nota più amara, a poche ore dallo scioglimento definitivo di questo Parlamento, è la non approvazione della legge sullo ius soli; questa infatti, dopo aver ricevuto l’approvazione della Camera, attendeva il voto di Palazzo Madama. Ma nonostante i numerosi appelli – giunti da Gianni Cuperlo a Luigi Manconi – manca la maggioranza, quindi la questione verrà rimandata alla prossima Legislatura.
Come già anticipato, a seguito della conferenza stampa di Gentiloni, nel pomeriggio – probabilmente intorno alle 15.30 – il Presidente della Repubblica riceverà lo stesso premier e i presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Piero Grasso, per dei colloqui. Al termine di questi, se Mattarella firmerà effettivamente il decreto di scioglimento delle Camere, la XVII Legislatura potrà dirsi ufficialmente conclusa.