Sharing economy, quanto gli europei la usano? – infografiche
E’ un modo per risparmiare soldi viaggiando, per poter girare senza dover spendere una fortuna. Ma d’altro canto è anche una fonte di guadagno, un tempo inaspettata.
Sì perchè la caratteristica della sharing economy è l’interazione tra privati. Il servizio è acquistato da altri privati, non da aziende. La conseguenza è l’elevata concorrenza ed i prezzi bassi. Così dopo i voli low cost è questa una delle maggiori novità nell’economia degli ultimi 10 anni.
Giovani, ma non solo, che possono spostarsi in auto usando un passaggio di altri e pagando un prezzo predefinito sulla piattaforma Blablacar, e vacanzieri che possono risiedere in case private pagando un affitto online su Airbnb.
E viceversa altri privati che guadagnano dal passaggio fornito o dalla stanza affittato.
Tutto ciò è reso possibile dalla tecnologia che può metter in contatto in sicurezza le persone, garantendo l’affidabilità delle transazione, ma anche dal livello di fiducia nel prossimo.
E qui sta la differenza tra Paese e Paese. Non ovunque l’abitudine all’uso di internet o il grado di fiducia in questi nuovi strumenti è la stessa.
E poi c’è sharing e sharing, una cosa è l’affitto di una casa, un altra un passaggio in auto.
Eurostat ha raccolto le statistiche su quanti nel 2017 sono stati coinvolti in un acquisto di questo tipo
Sharing economy, italiani si fidano più degli affitti che dei passaggi in auto
Gli italiani non sono così timorosi della nuova tecnologia in questo caso, come accade in altre occasioni.
Se esaminiamo la sharing economy riguardante gli affitti, siamo in linea con il resto d’Europa. Il 17% dei nostri connazionali ha usato Airbnb o simili. Più dei francesi, appena meno dei tedeschi, che sono al 19%, o degli spagnoli, a 18%.
Sono gli inglesi però quelli con maggior confidenza. Ben il 34% di loro ha usato una piattaforma online per l’alloggio. Dopo gli irlandesi con il 21%.
Al contrario i nordici sono più freddi. Spesso si rimane sotto il 10%, come in Finlandia, Lituania, Lettonia. I cechi invece proprio no si fidano, solo all’1%. Sotto la media anche austriaci, sloveni, bulgari, rumeni, portoghesi.
Le cose cambiano con lo sharing del trasporto in auto. Solo il 4% degli italiani ha usato Blablacar o simili, contro il 27% degli inglesi o il 12% dei francesi o il 17% degli irlandesi. Diffidenza condivisa anche da tedeschi, solo al 3%, cechi, austriaci, al 2%. Un po’ meno dagli spagnoli, all’8%.
C’è un po’ di fiducia in più in Polonia, con il 6%, ma a Est solo l’Estonia spicca con un 20%
In generale l’idea di accettare un passaggio da uno sconosciuto, conosciuto solo online, ancora non convince gli europei fino in fondo