La Camera: basta alle buffonate in Aula
La Camera dice basta ai cartelloni, ai fischietti, al folklore e a tutti i comportamenti fuori etichetta che molto spesso portano alla sospensione della seduta. I questori della Camera, Stefano Dambruoso (Sc), Paolo Fontanelli (Pd) e Gregorio Fontana (Fi), si sono infatti rivolti all’ufficio di presidenza per chiedere un’inasprimento delle sanzioni contro le manifestazioni di disturbo che molto spesso animano l’aula di Montecitorio. Verrà inoltre inviata una lettera al capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Fedriga, come invito a non continuare con allestimenti folkloristici e azioni di disturbo.
A detenere il primato delle “buffonate” è sicuramente Gianluca Buonanno, leghista ora europarlamentare. In un articolo apparso stamattina su La Stampa il giornalista Mattia Feltri ne elenca minuziosamente le esibizioni: ” In un anno e mezzo scarso di legislatura, Buonanno ha esibito un finocchio (si discuteva degli spot Barilla senza omosessuali), un forcone (decreto salva-Roma), una molletta applicata al naso (di nuovo il salva-Roma), del cerone nero che si è spalmato sulla faccia mentre comunicava la sua dottrina sull’immigrazione (question time sui rifugiati), un paio di manette (decreto sulle carceri), un cartello per dare dei mafiosi ai dirimpettai del Pd (altro question time), una palla da carcerato con catena (per esprimere opposizione ai vincoli comunitari), e delle bolle di sapone, una specie di show d’addio a Montecitorio contro le balle di Matteo Renzi”. Ma sicuramente la più celebre perfomance di Buonanno è quella tenuta alla Camera durante la discussione intorno all’immigrazione clandestina. Siccome era il primo aprile Buonanno mostrò all’aula una spigola per insinuare il sospetto che la discussione fosse in realtà una burla. Il pesce venne immediatamente sequestrato e il giorno dopo l’eccentrico leghista chiese alla Camera dove fosse finito e se qualche politico lo avesse cucinato per cena.
Al secondo posto di questa classifica degli allestimenti ad effetto alla Camera troviamo sicuramente i politici pentastellati. Se ormai non destano più meraviglia gli slogan di protesta del M5S scritti su fogli A4, una lettera per foglio, e distribuiti sui banchi; “i cinque stelle”, continua Feltri, “sono stati protagonisti di alcune fra le coreografie più riuscite della legislatura: durante la disputa dei rapporti tra il titolare della Giustizia, Annamaria Cancellieri, e la famiglia Ligresti con cui il ministro conversava telefonicamente, i grillini trovarono il modo di far squillare tutti insieme i loro cellulari. E per sostenere la legge sull’odio omofobo, si baciarono in aula, maschi coi maschi, femmine con le femmine, secondo il caso della disposizione in emiciclo”.