Rinnovo contratto scuola: aumento stipendio, incontro all’Aran in corso
Rinnovo contratto scuola: aumento stipendio, incontro all’Aran in corso.
Martedì 2 gennaio 2018 sarà un giorno importante per il rinnovo contratto scuola. Nella giornata di oggi è infatti previsto un incontro all’Aran con i sindacati per trovare una soluzione legata all’intero comparto, compresi i presidi, come ha voluto specificare il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli al Messaggero. Archiviato il nuovo contratto delle Funzioni Centrali, ora tocca agli altri settori, tra cui sanità e soprattutto scuola; due comparti che hanno registrato una maggiore agitazione di fronte alle condizioni del rinnovo. Il ministro Fedeli ha voluto rassicurare le parti interessate, affermando che l’obiettivo comune è quello di lavorare per un rinnovo da chiudere il più rapidamente possibile.
Rinnovo contratto scuola: le parole del ministro Fedeli
Il ministro Fedeli ha voluto poi ribadire le parole del ministro Madia, che aveva dichiarato più volte, anche sui social, come le risorse per i nuovi contratti ci fossero. Così come ci fosse anche la volontà di chiudere al più presto le questioni. “Per la valorizzazione del personale docente, inoltre, abbiamo costituito un fondo da 10 milioni per il 2018, 20 milioni per il 2019 e 30 per il 2020”, ha proseguito il ministro dell’Istruzione. Anche per i dirigenti scolastici vi sarà una “armonizzazione con la retribuzione dei dirigenti della pubblica amministrazione”, grazie ad altre risorse aggiuntive (90 milioni di euro).
La chiosa dell’intervista al quotidiano romano è un giudizio sulla legislatura appena terminata. Il ministro Fedeli ha parlato di errori “nelle modalità con le quali si è arrivati a proporre la Buon Scuola”. Ammettendo che ci sarebbe stato maggior bisogno di dialogo e confronto con le parti interessate (sindacati, docenti e studenti).
Rinnovo contratto scuola: ultime notizie
Oggi è previsto quindi un incontro molto importante per la scuola. Nel nuovo contratto, oltre alle parti economiche e normative già stabilite nel nuovo contratto delle Funzioni Centrali, ci dovrebbero essere alcune novità. Aumenti dei docenti oltre che dei presidi a parte, si spingerà per ultimare la questione dell’orario lavorativo. Oltre alle attività funzionali per l’insegnamento, anche la formazione obbligatoria dovrebbe svolgersi nell’orario lavorativo.
Ma certamente è la componente economica la parte più preponderante del nuovo contratto scuola. La Tecnica della Scuola ha riportato una tabella nella quale sono indicati gli stipendi medi degli insegnanti in Europa. Peggio di noi solo Grecia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Estonia e Lettonia. Con i docenti tedeschi il cui stipendio doppia quasi quello dei docenti italiani. E con quelli spagnoli, la cui busta paga arriva a quasi 10 mila euro in più rispetto alle buste paga dei nostri insegnanti. Insomma, non possiamo certo annoverare numeri da primi della classe in Europa, contando anche il costo della vita.