“Renzi ha di fronte una domanda persistente: può salvare l’Italia o si rivelerà incapace come gli altri prima di lui?”. È quanto si chiede l’Economist sulla rubrica Charlemagne, secondo cui “dopo quattro mesi è ancora presto per giudicarlo”, anche se il settimanale avanza una serie di considerazioni sulla sua attività di governo. “La sua promessa di portare a termine una grande riforma ogni mese era eccessiva. Ora Renzi dice che ha bisogno di 1000 giorni per fare la differenza e non 100″. L’Economist spiega come accanto al suo essere giovane ed energico ci siano anche “inesperienza, improvvisazione, vacuità“. “Il più chiaro risultato di Renzi è stato il contributo in busta paga di 80 euro per i lavoratori meno abbienti, servito a maggio giusto in tempo per le elezioni europee”. Secondo il settimanale, il premier italiano sta facendo errori nella sua strategia in Ue. “Passa troppo tempo a fare lobbying in Europa per una maggiore flessibilità rispetto alle regole fiscali, e troppo poco parlando del bisogno di più flessibilità per il mercato dei lavoro e dei prodotti in Italia”. Il rischio per Renzi, afferma l’Economist, è quello che “fingere ci sia una soluzione veloce e facile” per uscire dai problemi alla fine favorisca il paragone “poco lusinghiero” con Silvio Berlusconi.