Corea del Nord, ultime notizie: domani incontro con Seul, cosa aspettarsi?
Corea del Nord e Corea del Sud torneranno a parlarsi dopo due anni. Appuntamento fissato per le 10 di domani nella cittadina di Panmunjom, la stessa dove nel 1953 venne firmato l’armistizio tra i due paesi. L’incontro avrà come argomento principale la partecipazione degli atleti nordcoreani alle prossime Olimpiadi invernali di Pyeongchang. È molto probabile che non si vada molto oltre secondo la maggioranza degli esperti. Tuttavia, sarà importante capire se e come il dialogo potrebbe continuare.
Di certo, il ruolo più difficile da interpretare è quello della delegazione sudcoreana. I diplomatici di Seul dovranno in qualche modo negoziare con il regime di Kim Jong un senza compromettere la linea tenuta dagli Usa. L’amministrazione Trump non ha mai nascosto la volontà di isolare la Corea del Nord, almeno fino a quando non vorrà abbandonare il suo programma nucleare.
D’altra parte, a cominciare dal Segretario di Stato Rex Tillerson, si è già intestata buona parte del merito, descrivendo il colloquio di domani come il risultato dell’atteggiamento tenuto in questi mesi.
Corea del Nord, ultime notizie: domani incontro con Seul, cosa aspettarsi?
Nonostante ciò, le possibili aperture del governo di Moon Jae in potrebbero far scricchiolare l’alleanza tra Usa e Seul. Il rischio c’è anche perché non è ben chiaro il “reale” obiettivo dei nordcoreani. Nel suo discorso di inizio anno, Kim ha ribadito come lo sviluppo atomico del suo paese non verrà mai messo in discussione. D’altra parte, il meeting di domani è stato richiesto nello stesso discorso proprio dal supremo leader.
Tra le righe, si è offerto uno stop ai test missilistici durante le olimpiadi. I sudcoreani hanno risposto convincendo Washington a rimandare le prossime esercitazioni militari a dopo i giochi. Quindi, sembrano esserci le condizioni per rilanciare la cooperazione inter-coreana. Un piccolo passo ma pur sempre un inizio verso la de-escalation: presto al tavolo potrebbero essere invitati anche gli americani, seguiranno Cina, Russia e Giappone.