Elezioni politiche 2018: alleanza PD-Bonino, chiesti 10 seggi per l’accordo

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Elezioni politiche 2018: alleanza PD-Bonino, chiesti 10 seggi per l’accordo.

Nessuna raccolta firme per +Europa, accolta dal Centro Democratico di Tabacci. Le ultime sulle elezioni politiche 2018 virano però verso il centrosinistra, con l’alleanza tra PD e Bonino che probabilmente ci sarà, ma che è ancora in fase di trattativa. Potendo partecipare alle prossime politiche, infatti, +Europa potrà dettare le sue condizioni. E queste, almeno in un primo momento, si trasformano nella richiesta di 10 seggi per la coalizione. 10 seggi che però il Partito Democratico vorrebbe far diventare 4 o 5 seggi di primo piano per i nomi più importanti della lista, Bonino inclusa naturalmente.

Elezioni politiche 2018: alleanza PD-Bonino corre sul filo dei seggi

Quella tra il Partito Democratico di Matteo Renzi e la lista della Bonino è una trattativa lontana dall’essere chiusa. E che si renderà ancora più concreta a partire dai prossimi giorni. L’esito, tuttavia, non è così scontato. A incrementare l’incertezza, lo stesso Tabacci, il leader di Centro Democratico che ha definitivamente risolto il problema della raccolta firme per la Bonino. Per i dettagli, invece, bisognerà attendere l’assemblea del 13 gennaio 2018. Questo sarà il giorno in cui sarà apposto il “sigillo” definitivo sull’intesa tra Bonino e Tabacci. Ma sarà anche il momento in cui si deciderà il da farsi. Tra le discussioni previste durante l’assemblea del 13, ci sarà infatti anche il futuro politico. E quindi l’accordo con il Partito Democratico.

Elezioni politiche 2018: sull’accordo col PD se ne parlerà il 13 gennaio

Sul tema Tabacci ha infatti lanciato una piccola provocazione nei confronti del principale alleato. “Ovviamente ci collochiamo nel centrosinistra. Siamo sempre stati leali, ma ci siamo anche accorti degli errori fatti. Per l’apparentamento? Vedremo”. E sarà tema di discussione durante l’assemblea del 13 gennaio, avvisa.

Come se il PD avesse perso il manico del coltello, lo avesse girato e lo avesse teso alla lista +Europa-Centro democratico. Sul piatto, come detto, c’è il numero dei seggi. La richiesta di +Europa appare alta per il PD, che però potrebbe scendere a qualche compromesso. Anche per non correre il rischio di ritrovarsi senza alleati. Per questo motivo l’accordo coi radicali può essere importante. Poiché alle prossime elezioni non basterà un one man show per convincere l’elettorato. E fronteggiare un’opposizione che dall’altro lato, almeno apparentemente, sembra essersi ritrovata compatta.

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