Rinnovo contratto scuola: trattativa in corso, cosa chiedono le parti.
Giovedì 11 gennaio nuovo appuntamento all’Aran con i sindacati per continuare la trattativa sul rinnovo contratto scuola. Una trattativa che proseguirà tra molte difficoltà, perché se da un lato le sigle sindacali di base potrebbero raggiungere un accordo e firmarlo, i sindacati di settore hanno sempre invitato a non farlo, appena hanno saputo come stavano veramente le cose. Da un lato l’aumento stipendio, sul quale paradossalmente mancano ancora certezze nette; dall’altra le relazioni sindacali; poi c’è la normativa, con il timore che vengano aumentate le mansioni per i docenti nonostante il bassissimo aumento salariale che arriverà a poco più di 70 euro lordi, spalmati peraltro in 3 anni.
Rinnovo contratto scuola: cosa chiedono gli insegnanti
Cosa chiedono gli insegnanti? Troppo. Forse il giusto, ma pur sempre troppo rispetto alle risorse stanziate. Basta pensare alla proposta di Professione Insegnante e ai continui proclami di Anief: 2 mila euro di arretrati, 135 euro netti di aumento al mese. Numeri che vanno al di là di ogni ottimistica previsione. Perché l’aumento stipendiale sarà tra i 70 e i 75 euro lordi, e l’una tantum di arretrati si attesterà a 450 euro circa. Praticamente, alla fin della fiera, il personale scuola (800 mila insegnanti e 300 mila Ata) avranno rispettivamente un terzo e un quarto di quanto chiedono.
Rinnovo contratto scuola: cosa hanno chiesto i sindacati
Per far fronte alle esigenze dei diretti interessati, i sindacati hanno provato a chiedere di aumentare il salario vagliando alcune ipotesi di soluzione. Come ad esempio inglobare il bonus merito e il bonus formazione (rispettivamente 200 milioni e 383 milioni) nelle buste paga degli insegnanti, andando così a produrre quell’incremento tanto auspicato. La proposta però è stata rispedita al mittente per diversi motivi; il Ministero ha fatto capire che qualora questa ipotesi prenda piede, i soldi finiti in busta paga sarebbero tassabili e quindi, alla fine, dimezzati.
Meglio di niente, penseranno le parti interessate. Ma c’è un’altra questione molto importante: il bonus merito e il bonus formazione non si toccano. Il Governo ha sudato tanto per introdurli nel comparto scolastico, e crede nell’efficacia di tali incentivi, considerandone soprattutto l’equità. Anche per questo motivo, di inoltrare tali bonus nelle buste paga, non se ne farà niente.
Rinnovo contratto scuola: il nodo delle relazioni sindacali
Aumenti stipendio a parte, sui quali purtroppo finora c’è poco da fare, i sindacati stanno lottando anche sul fronte delicato delle relazioni sindacali, cercando di recuperare quanto è stato tolto dal decreto Brunetta del 2009. Inoltre, anche i sindacati rappresentativi vogliono entrare nella partita. A tal proposito, come riporta Orizzonte Scuola, Gilda ha inoltrato la richiesta di partecipazione sulla contrattazione integrativa e di istituto dei sindacati rappresentativi ma non firmatari, facendo riferimento a una sentenza della Corte Costituzionale in merito. Tuttavia, tale richiesta risulta una novità, peraltro non inclusa nella bozza consegnata ai sindacati. Giovedì 11 gennaio si potrebbe parlare anche di questo.