Colf e badanti: stipendio minimo e CCNL 2018, come funziona
Colf e badanti: stipendio minimo e CCNL 2018, come funziona
Il 20 gennaio il contratto nazionale dei collaboratori domestici compie un anno e si aggiorna; oltre a nuove regole da rispettare, bisognerà prestare attenzione all’adeguamento delle fasce stipendiali rispetto all’inflazione. Dunque, diventano queste le nuove somme da corrispondere ai collaboratori domestici conviventi a seconda del livello di inquadramento: A e AS : 625,15 e 738,82 euro; B e BS: 795,65 e 852,48 euro; C e CS: 909,33 e 966,15 euro; D e DS: 1.136,64 e 1193,47 euro.
Per quanto riguarda il “lavoro notturno”, al collaboratore va corrisposta una paga minima di 980 euro circa nel caso di assistenza a persone autosufficienti; poi la cifra sale fino a 1.111 euro o 1.372 se la persona assistita non è auto-sufficiente e a seconda del livello di inquadramento (CS o DS). Negli altri casi di presenza notturna la paga minima mensile è di 656,41 euro.
Inoltre, una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che il collaboratore domestico deve poter usufruire di 11 ore consecutive di riposo al giorno. La decisione va a incidere proprio sulla questione del “lavoro notturno”: per coprire le 24 ore bisognerà impiegare almeno un altro lavoratore. La paga minima di quest’ultimo si aggira intorno ai 7,20 euro orari. Capitolo indennità di vitto e alloggio: al lavoratore spettano 5,48 euro al giorno.
Colf e badanti: stipendio minimo e CCNL 2018, come funziona
Intanto, l’Inps ha inserito sul proprio sito il “Cassetto previdenziale del lavoro domestico“; il servizio indirizzato alle famiglie con colf e badanti conterrà il riepilogo dei dati sul rapporto di lavoro, compresi i pagamenti effettuati e quelli ancora da effettuare. In pratica, lo strumento eviterà in molti casi di recarsi agli sportelli. Ciò grazie alla “Comunicazione Bidirezionale”: la funzionalità verrà attivata nei prossimi mesi e permetterà lo scambio di documenti tra utente ed ente. Inoltre, sarà possibile prenotare un appuntamento per risolvere eventuali anomalie relative alla posizione previdenziale dei lavoratori.